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La linea fra il bene e il male
La responsabilità di scegliere il bene riguarda tutti, non solo i belligeranti.

Lettere dalla Russia / 4 / Perché sono tornato
Andrej Zubov è uno storico russo che ha già pagato la sua libertà di coscienza perdendo l’insegnamento universitario. Dopo un viaggio in Europa, dove molti colleghi e amici si sono già rifugiati, ha spiegato in un breve messaggio perché ha deciso di rientrare. Un gesto di incomparabile dignità.

Quando il dialogo diventa un incontro
Quando la guerra scava trincee ideologiche e cancella il terreno dove potersi incontrare, è ancora possibile un dialogo che non sia un calcolo ma un reale incontro? E se sì, a quali condizioni? Una serata alla Biblioteca dello Spirito di Mosca ha buttato i cuori oltre l’ostacolo.

Sedakova, dov’è l’umiliazione della Russia
Nella nostra intervista, Sedakova si dice sicura che chi fa la guerra non conosce né appartiene alla cultura russa. Parla della «tentazione imperiale» che bisogna saper giudicare. E dice perché, per ora, resta in Russia.

Cardinale Koch: una crisi che scuote l’ecumenismo
È una posizione impossibile che il patriarca Kirill legittimi la brutale guerra in Ucraina per motivi pseudo-religiosi, afferma il cardinale Kurt Koch nell’intervista al «Tagespost». Il presidente del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani vuole fare del rapporto tra Chiesa e Stato l’oggetto del dialogo cattolico-ortodosso.

Russia, l’opposizione delle femministe
Tra le file dell’opposizione alla guerra in Ucraina ci sono gruppi diversi, con ideologie anche molto distanti fra loro. L’esperienza femminista ha fatto della creatività la caratteristica fondamentale delle sue azioni.

Il male che ci fa la guerra
Non c’è altra via che il dialogo, che prima di tutto significa accettare la verità e il diritto di esistere dell’altro, anche del nemico.

Auguro alla Russia di provare orrore e pentimento
Un dimostrante solitario sulla Piazza Rossa, col suo cartello contro la guerra. Arrestato, processato, multato. Ma al giudice ha detto parole molto chiare e coraggiose. È uno che spera ancora nel buon senso e nella verità.

Serve ancora l’università a costruire la pace?
Un gruppo di docenti universitari ha promosso un webinar dal titolo Cultura, scienza e pace: testimonianze dal campo, per discutere se e come, in una situazione politica e culturale sconvolta, l’università possa dare un contributo utile. Offriamo la testimonianza di Svetlana Panič, filologa russa.

Denuncio perché non voglio sapere
Rispetto all’epoca sovietica, oggi chi denuncia il dissenso nei confronti dell’«operazione speciale» lo fa soprattutto per evitare di conoscere tutto il male che potrebbe emergere dalle nebbie della propaganda ufficiale.

Il trionfo dell’opinione sui fatti
La cronaca politica è un immenso talk show dove ognuno dice la sua. Aiutiamoci a non coltivare la confusione.

Cristo, al fondo della nostra inguaribile miseria
La vittoria delle vittime è chiedere la forza del perdono.

«Andava tutto così bene. Finirà malissimo»
Riprendiamo l’intervista di K. Gordeeva al direttore di «Novaja gazeta» Dmitrij Muratov. La guerra contro l’informazione libera in Russia sembra conclusa con la scomparsa del suo giornale. Ma il coraggio di anni e le vite sacrificate non possono naufragare così. Un dialogo poco consolante, ma neppure rinunciatario…

Strategicamente la guerra è già persa
Bisogna aiutare la gente a capire il senso spirituale di quanto sta avvenendo, questo il tentativo di alcuni pastori ortodossi oggi. Tra di loro padre Andrej parroco a Madrid, teologo e segretario della diocesi di Spagna e Portogallo del Patriarcato di Mosca. Esistono nella Chiesa russa voci libere che infondono speranza, mentre l’ideologia del «Mondo russo» avvelena gli animi.

Oggi pensiamo innanzitutto all’Ucraina
Una dirigente di Memorial riparata all’estero: la situazione russa può cambiare solo dall’interno. Però voi sosteneteci moralmente. La realpolitik ci uccide…

La consacrazione della Russia, momento universale di speranza
Il 25 marzo 2022, festa dell’Annunciazione, si compie un grande avvenimento della vita cristiana. È importante prenderne coscienza in tutto il suo immenso significato. Uno storico russo ortodosso dichiara la sua speranza su Fátima.

Lettera aperta al patriarca di Mosca Kirill
In questi giorni drammatici il mondo ortodosso è scosso da voci che richiamano all’essenziale. Superando le rotture formali, un metropolita greco si è rivolto direttamente al patriarca russo in nome della verità. Con stima e speranza…

L’eresia, detonatore e volto della crisi
Il testo che pubblichiamo, firmato da 65 teologi ortodossi di tutto il mondo, propone una riflessione di grande importanza per l’autocoscienza dell’ortodossia mondiale. Si parla di un’eresia che è penetrata nella Chiesa e che è tempo di affrontare.

Nostalgia della nuda verità
Quando la guerra diventa una «operazione speciale di pacificazione», vuol dire che il cuore è raggelato, la ragione è offuscata e la verità non esiste più. Eppure resta un’insopprimibile nostalgia.

Lettere dalla Russia / 2 / Non possiamo fare più niente… Vieni Signore
Dobbiamo «ricominciare a vivere», tutto è cambiato ora che la violenza ha messo spietatamente in luce la menzogna cui troppo spesso ci siamo adattati. Messaggi dopo la Domenica del perdono.

La guerra si impara sui banchi di scuola
Lezioni speciali per inculcare negli studenti russi delle medie e delle superiori la rilettura ideologica della storia ucraina, e per scoraggiarli dal partecipare a iniziative per la pace.

Sacerdoti russi implorano perdono e pace
Un appello di oltre 270 sacerdoti della Chiesa ortodossa russa per la cessazione della guerra e la pacificazione è stato lanciato su internet martedì 1 marzo.

Siamo scivolati nel mito, torniamo alla realtà
La mistificazione è una forza capace di cancellare l’evidenza del reale. Ora è urgente tornare a dare alle parole il loro valore autentico. Ne va della vita.

Nuovi tentativi di far tacere i russi
Dalla Russia giungono messaggi di vergogna e angoscia, mentre la polizia continua a smantellare l’informazione e la libertà personale. Sembra che la violenza di questi giorni condensi lo sviluppo degli ultimi anni, sia come crescita dell’autoritarismo che della responsabilità civile.

Rimaniamo uomini nella tragicità degli eventi
Non è vero che i russi hanno una mentalità da schiavi e nemmeno da invasori. È l’ideologia che crea i mostri. In passato, in altri tempi duri, russi e polacchi si sostenevano a vicenda.

Morti che non esistono
Nuove disposizioni del governo prevedono che non ci saranno funerali per i soldati russi caduti in Ucraina. Solo un crematorio da campo.

Cosa fa un cristiano quando c’è la guerra?
Molti sacerdoti del Patriarcato di Mosca accolgono la difficile sfida dell’angoscia e dell’odio che la guerra porta con sé.

Ai fedeli e ai cittadini dell’Ucraina
Un appello straordinario e coraggioso del 24 febbraio, all’indomani dell’attacco russo. Il metropolita di Kiev Onufrij si rivolge indistintamente a tutti gli ucraini, pur divisi fra le due giurisdizioni di Mosca e di Kiev, reciprocamente ostili. Lui, esponente del Patriarcato di Mosca, si immedesima col dolore del popolo intero, e osa richiamare lo stesso Putin.

Quel che ci resta da dire
Davanti alla storia che si muove sui cingoli dei carri armati, occorre fermarsi e prendere coscienza di come c’entriamo noi, e di come la nostra libertà non è ancora sconfitta.

Il dolore dei russi
I tank russi sono entrati nelle due regioni ucraine proclamatesi indipendenti, e questo ha prodotto nella popolazione una nuova pesante lacerazione. Se la maggioranza (forse) è sensibile al patriottismo ufficiale, una parte cospicua dei russi vive una dolorosa estraneazione in casa propria. Molti oggi protestano in nome della verità, dell’antica fratellanza, della dignità dell’altro. Sono voci di profondo dolore.

Da leggere in caso di invasione e di guerra
Agosto 1968: invasione della Cecoslovacchia, i tank soffocano la «primavera» di Praga. In quei giorni il metropolita Antonij rivolge ai suoi fedeli smarriti e amareggiati – come tutti noi oggi – parole esigenti, che recidono alla radice false giustificazioni, calcoli politici e opportunismi, ma sono cariche della «speranza che non delude».

Benedetto XV, anche oggi abbiamo bisogno di parole profetiche
Il 21 gennaio scorso – per ricordare il centenario della morte di papa Benedetto XV – al Centro culturale «Biblioteca dello spirito» numerose personalità del mondo culturale ed ecclesiastico si sono riunite per ricordare questa straordinaria figura di pastore.

Ci sarà la guerra?
È possibile all’uomo della strada contrastare i giochi geopolitici? Quanto pesa la volontà di bene.

Dopo l’URSS. 2008-2021 il tempo dei conflitti
Dal 2008 iniziano a scoppiare brevi conflitti tra i paesi ex-sovietici. L’ipotesi «guerra» entra nella mentalità comune; il nazionalismo produce secessioni a catena. Qui approda la parabola delle nuove democrazie. La libertà sognata nel 1991 può dare ancora dei frutti?

«Enzo Boletti. Dall’inferno sovietico al miracolo economico»
L’avventurosa biografia di Enzo Boletti, ultimo reduce italiano liberato dalla prigionia in URSS. Arruolatosi negli alpini «per costruire la storia», finì prigioniero dei nazisti da cui riuscì a fuggire e si unì all’esercito clandestino polacco. Catturato dai sovietici, passò da un lager all’altro prima di essere liberato grazie all’intervento della Croce Rossa.

Tolkien e la non violenza
C’è un modo traslato per parlare di temi scottanti e proibiti. Il giovane antropologo bielorusso Andrej Strocev, attraverso l’opera di Tolkien, riflette su guerra e non violenza, questione molto attuale nel suo paese. E conclude che il male non si vince con la forza.

Questo è il tempo di Dio
Nell’imminenza della seconda guerra mondiale madre Marija Skobcova, teologa e poi martire, pubblicò un saggio che sembra scritto oggi e che riportiamo integralmente. Il crollo delle sicurezze e il venir meno delle strutture gettano l’uomo nello sconforto. Ma è questo il vero tempo di Dio.

Dopo la guerra nel Nagorno Karabakh, la situazione attuale
Il diritto fondamentale del popolo armeno a vivere sul proprio territorio è stritolato fra il regime autoritario azerbaijano e i disegni della Turchia. Tra l’Occidente che non vuole esporsi e la Russia che fa da ago della bilancia, un popolo combatte per sopravvivere.

«Storie di amicizia e di speranza» • Vasilij Grossman
I brevi video «Storie di amicizia e di speranza» raccontano storie di persone molto diverse tra loro, accomunate dall’esperienza di verità e libertà vissuta in contesti di dolore, di prova, di illibertà.

80 anni fa, Katyn’
Nel conto delle vittime della seconda guerra mondiale entrano anche quelle della cosiddetta «strage di Katyn’», un episodio oscuro avvenuto in URSS, la cui memoria ancora oggi disturba.

La libertà che sognavamo
Hanno combattuto per la libertà nazionale, ma ora si sono smarriti nella vita della democrazia. I paradossi che si vivono nell’ex-Urss ricordano da vicino le strettoie in cui si dibatte l’Europa, delusa dal grande sogno della sua unità. L’esempio interessante della Lituania.

9 maggio: l’ossessione della vittoria
La «vittoria» nella propaganda ufficiale è un mito; e il mito pertiene al numinoso, all’escatologia. È uno spazio sacro e inattaccabile, e chi vi si approccia senza deferenza commette empietà, si macchia di sacrilegio. Per questo, uno Stato che pretende di gettare le proprie radici non nella storia, ma nel mito, pretende di essere sacro esso stesso….

Una Festa poco patriottica
Un regista russo ha rilanciato il samizdat, questa volta cinematografico, girando un film dissacrante con mezzi propri e lanciandolo su youtube invece che nei cinema. La cultura indipendente non demorde, mostrando che si possono creare degli spazi liberi. Con qualche sacrificio.

Non abbiamo combattuto per amore. La guerra civile russa in mostra
All’Archivio di Stato Federale di Mosca sono in mostra i documenti della guerra civile russa. Documenti epocali che hanno cambiato il corso della storia. La potenza dei nudi fatti è ancora in grado di parlarci, richiamandoci inesorabilmente alla realtà.

Salve, milite sconosciuto!
In Russia c’è il concorso per le scuole «Lettera al soldato», cui partecipano ogni anno migliaia di alunni. Oggi la rilettura della storia che celebra i fasti militari sovietici e tralascia il resto, ha tutto l’aspetto di un indottrinamento ideologico. Preoccupazione di alcuni genitori che vedono i figli entusiasti della vita militare.

Il passo degli uomini vivi
Un gruppo misto russo-ucraino ha iniziato a Parigi un cammino di pacificazione, senza garanzie di successo né appoggi ufficiali. Un piccolo tentativo, ma è la scommessa di ciò che è vivo contro l’ostilità nata dal pregiudizio. Un passo nella storia.

Per la pace in Ucraina. Dialogare col passato per fermare la guerra
Un forte appello di un gruppo di intellettuali che vogliono riprendere il cammino della pace tra Russia e Ucraina. Per riconciliare le memorie opposte si mette al centro «l’incrocio degli sguardi», un dialogo che spalanca all’esperienza storica dell’altro

Dalla guerra non si torna
Il giornalista russo Arkadij Babčenko, al centro di un recente caso di vero o falso attentato, a Kiev, è un uomo che ha fatto profonda esperienza della guerra. E che la racconta nel suo aspetto umano più terribile: l’impossibilità di liberarsene.

La gloria di Dio è la croce stessa
Se il cristianesimo non è follia e sovvertimento delle logiche mondane tradisce se stesso. Oriente e occidente, guerra, servizio e gratuità nell’intervento del nunzio apostolico in Ucraina monsignor Gugerotti al seminario estivo di Lyšnya.

Una memoria difficile per la Lituania
Un piccolo paese che si è sempre distinto per il coraggio indomabile, l’amore alla libertà, l’attaccamento alla sua Chiesa, è chiamato oggi ad affrontare la difficile memoria dei casi di complicità nell’Olocausto. Uno «scandalo» che può purificare.

Ricostruire i ponti in Ucraina
La carità del papa non si esprime solo a parole, ma anche con gesti concreti di aiuto. Così è per l’Ucraina. Sono gocce nel mare, ma sono piccoli passi che fanno ritornare la pace. La testimonianza del nunzio Gugerotti, ambasciatore del papa nel Donbass.

Wallenberg, ricordate questo nome
La scomparsa del diplomatico svedese Wallenberg, salvatore degli ebrei ma arrestato dalle forze sovietiche nel 1945, resta un mistero ancor oggi. I parenti in visita a Mosca, a settembre, hanno partecipato a una tavola rotonda promossa da Memorial.

Viaggio in Ucraina – 3. Un cuore più grande della guerra
L’amicizia con degli italiani ha dato il via a una rete di consulenze e collaborazioni prima inimmaginabili. L’esperienza dell’ex «nemico di guerra» don Carlo Gnocchi sostiene i volontari di oggi. Bellezza e speranza procedono insieme.

Viaggio in Ucraina – 1
Un paese difficile, in piena crisi economica, soffocato dalla corruzione, piagato dalla guerra, dimenticato da tutti. Ma anche un paese che non si dà per vinto, dal forte tessuto sociale, incredibilmente creativo. Viaggio nell’Ucraina che resiste.

La guerra e il suo antidoto
Le voci insistenti di guerra imminente che agitano gli animi in Russia, fanno il paio col timore di catastrofi che perseguita molti in Occidente. L’insicurezza genera rissosità, è qui che vince la guerra. Ma solo se noi la lasciamo vincere…

In tribunale si parla di storia
Revisionismo, negazionismo: in aula si discute sull’alleanza fra Terzo Reich e URSS. Un internauta russo multato per un’affermazione storica ritenuta falsa. La Corte d’appello ha stabilito qual è la verità storica definitiva.

Vasilij Grossman: in nome della libertà e del bene
Le memorie di Lazar Lazarev, amico personale di Grossman, a sua volta prosatore e critico letterario, che ripercorrendo l’esistenza dell’autore di Vita e destino traccia un acuto ritratto della sua […]

PATRIOTTISMO: E Königsberg diventò Kaliningrad
Settant’anni fa la gloriosa Königsberg diventò una città sovietica. L’anomalia storica e geografica dell’enclave russa in piena Prussia rimane ancora oggi. Nelle memorie dei «coloni sovietici» riviviamo il pathos della conquista.

Appello: Salviamo Nadežda Savčenko
Una giovane ucraina, fatta prigioniera nel Donbass, è al centro di un braccio di ferro internazionale. La Russia la vuole condannare a 23 anni, il mondo l’ha dichiarata prigioniera di coscienza. Lei fa lo sciopero della fame e della sete.

Ucraina – Repubbliche separatiste: l’URSS con un tocco di ortodossia
Della guerra nell’est ucraino non si scrive più ma continua, logorante e cruenta. Finora ha prodotto 9000 vittime, seminando corruzione, miseria e depressione. È il fallimento del progetto “mondo russo” e dell’”ortodossia politica”.

Donbass, storie di guerra
Un pastore protestante rischia la vita per aiutare i profughi. Nel Donbass strangolato dai profittatori insegna la responsabilità civile. “La guerra mi ha insegnato che tutto sta nella persona. Al diavolo non interessa sotto quali bandiere militi”.
Blog
Guardare il bene, per affrontare il male
In rete si scrive che tutti odiano i russi, che gli ucraini non vorranno mai più parlare russo… Ma è veramente così? A cosa serve caricare i toni? La rete è miope.
Portiamo un fantasma sulle spalle
Se esiste un muro che i semplici fatti non possono penetrare, cosa stiamo a parlare di argomenti e di ragioni?
Chi crede che i russi non protestano?
Ci sono voci dal valore inestimabile… quelle dei singoli che non rinunciano a dire io.
La menzogna è che la guerra sia necessaria
La violenza ha bisogno di giustificazioni, che sono sempre false. Quando impareremo a guardare inermi la realtà?
Qui si parla di persone, non di geopolitica
Le guerre travolgono gli inermi. Ma noi non possiamo dimenticarli.
Non parliamo, per favore, di «guerra santa»
La guerra è uno stato d’animo, una posizione davanti al mondo, indotta dal sistema ma avallata individualmente.
È sciocco sperare? A cinque anni dall’occupazione della Crimea
La menzogna e il nonsenso non avranno mai l’ultima parola. La speranza non dipende dai successi geopolitici ma dai piccoli gesti di resistenza personale, da ciò che restaura l’umanità.