7 Luglio 2022

Cardinale Koch: una crisi che scuote l’ecumenismo

Kurt Koch

È una posizione impossibile che il patriarca Kirill legittimi la brutale guerra in Ucraina per motivi pseudo-religiosi, afferma il cardinale Kurt Koch nell’intervista al «Tagespost». Il presidente del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani vuole fare del rapporto tra Chiesa e Stato l’oggetto del dialogo cattolico-ortodosso.

Eminenza, la guerra in Ucraina è stata preceduta da anni di lotte ecclesiastiche all’interno dell’Ucraina come pure tra Mosca e Costantinopoli. Questa escalation all’interno dell’ortodossia ha contribuito alla guerra?
Le tensioni interne agli ortodossi fanno certamente anche da sfondo alla situazione odierna in Ucraina e hanno messo a dura prova le relazioni tra Mosca e Costantinopoli. Ma sarebbe deplorevole se avessero portato alla terribile guerra in Ucraina o fossero state usate per legittimarla. Perché i conflitti ecclesiastici non devono mai essere «risolti» con la forza.
Il patriarca ecumenico Bartolomeo voleva ripristinare l’unità tra le varie Chiese ortodosse in Ucraina, ma finora questo obiettivo è stato raggiunto solo in minima parte. Sperava che la maggior parte dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca (UOK-MP) si sarebbe unita a questa Chiesa recentemente istituzionalizzata. Tuttavia, ciò non è avvenuto.

Allo stato attuale può esistere un dialogo ecumenico tra Roma e Mosca?
Da un lato, non bisogna mai chiudere le porte. Deve esserci sempre uno spiraglio aperto, perché altrimenti non si può fare nulla. D’altra parte, purtroppo è impossibile prevedere quanto durerà la terribile guerra in Ucraina. Se un nuovo incontro tra il papa e il patriarca dovesse avvenire in un momento in cui sono ancora in corso azioni di guerra e il patriarca Kirill dovesse attenersi alla sua indifendibile giustificazione della guerra, l’incontro sarebbe esposto a gravi equivoci. Perché potrebbe essere frainteso come un sostegno del papa alla posizione del patriarca, il che danneggerebbe seriamente l’autorità morale del papa.
Sono grato a papa Francesco per aver annullato l’incontro con il patriarca Kirill a Gerusalemme previsto per metà giugno.

– Intervista di Stephan Baier per «die Tagespost» 29.6.2022

 

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Kurt Koch

Nato a Emmenbrücke (Basilea) nel 1950. Dopo la maturità ha studiato teologia a Lucerna e Monaco di Baviera. Ordinato sacerdote nel 1982, ha insegnato teologia in vari istituti a Lucerna, Friburgo e Zurigo. Nel gennaio 1996 è stato ordinato vescovo di Basilea. Il 1° luglio 2010 Benedetto XVI lo ha nominato presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con il titolo di arcivescovo, incarico riconfermato nel 2014 da papa Francesco e che ricopre attualmente. È membro delle Congregazioni per la Dottrina della Fede, per le Chiese Orientali, delle Cause dei Santi, per i Vescovi, per l’Educazione Cattolica e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. È autore di numerose pubblicazioni.

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