30 Settembre 2022

Ucraina: la scuola contesa tra patrioti e occupanti

Angelo Bonaguro

È iniziato l’anno scolastico in Ucraina e nelle regioni occupate. Si devono fare i conti con la tentazione della cancel culture, cui tendono sia gli aggressori che le vittime. Forse comprensibile nell’immediato, la rimozione rischia di fossilizzarsi in una politica miope, che difficilmente porterà frutti in futuro.

L’attacco russo del 24 febbraio ha interrotto l’anno scolastico ucraino, le scuole sono state chiuse e gli allievi mandati in vacanza forzata inizialmente per due settimane. Quando poi è apparso evidente che si trattava di una guerra a lungo termine, il Ministero dell’Istruzione ha raccomandato di passare alle lezioni online e, dove non è stato possibile, alle scuole è stato chiesto di dare sostegno psicologico ai ragazzi e al personale docente, di informare studenti e famiglie sulle possibilità di evacuare o di aiutare ad organizzare la difesa civile. «È dalla Seconda guerra mondiale che non si verificano problemi paragonabili a quelli dell’anno scolastico 2021-22», scrive la ricercatrice Tat’jana Žurženko del Centro per gli studi internazionali e sull’Europa orientale nel suo rapporto sul sistema scolastico ucraino sotto occupazione.


(foto apertura: UAMON facebook)

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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