4 Ottobre 2022

La Siberia divisa tra il fronte e la fuga

Aleksandr Bajanov

Come vivono gli sconvolgimenti di questi mesi in Siberia, lontani da Mosca? Da sempre desiderosi di autonomia, i siberiani oggi condividono la mentalità comune. E fuggono in massa alla coscrizione.

La Siberia, questo enorme spazio dell’Oriente russo oltre gli Urali, è un territorio misterioso con una tragica storia; una terra di uomini liberi dove non è mai esistita la servitù della gleba, dove però i destini umani sono stati stritolati con particolare ferocia dai governi russi. Terra di pionieri e di martiri, discendenti di quasi tutte le nazionalità europee, l’«America russa» che cela in ogni singola famiglia storie dolorose e inespresse.

Solo una piccola parte della popolazione (più o meno il 10%) sostiene attivamente la guerra, la restaurazione dell’URSS, l’eliminazione dello Stato ucraino, la necessità di far guerra all’“Occidente collettivo” (NATO, Unione Europea, USA), al nazismo ucraino e via discorrendo. Ma solo una piccolissima parte di questo 10% è disposta a sostenere materialmente l’operazione speciale come volontario o anche a partecipare ad azioni pubbliche a sostegno dell’aggressione russa.


(foto apertura: sibirmedia, telegram)

 

La lettura dell’articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua il login o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

Aleksandr Bajanov

Nato a Novosibirsk nel 1969. Giornalista, sociologo, media manager, ha fondato l’agenzia e il canale youTube Tayga.info. Ha svolto approfondite ricerche sociologiche nell’ambito della Siberia.

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI

Abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

ABBONATI