27 Febbraio 2019

Salve, milite sconosciuto!

Angelo Bonaguro

In Russia c’è il concorso per le scuole «Lettera al soldato», cui partecipano ogni anno migliaia di alunni. Oggi la rilettura della storia che celebra i fasti militari sovietici e tralascia il resto, ha tutto l’aspetto di un indottrinamento ideologico. Preoccupazione di alcuni genitori che vedono i figli entusiasti della vita militare.

Tat’jana Krasnova ha raccontato su questo portale l’episodio accaduto in una scuola di San Pietroburgo dove ai ragazzini hanno assegnato il compito di scrivere «una lettera al papà al fronte». «Un normale alunno di 5° cose così non se le può immaginare – scrive Krasnova, – e allora si stringerà nelle spalle e scriverà per questi adulti beoti una letterina liscia e zuccherosa al fronte – ma poi quale fronte? Siriano? Ucraino? Oppure la fantasia infantile deve trasportare il papà in una battaglia della seconda guerra mondiale?».
Un episodio analogo è stato denunciato dalla pubblicista Ol’ga Fedorčenko su «Echo Moskvy»: «Ho sentito Aleksandra singhiozzare, e dato che far fare i compiti sotto stress non rientra nei miei piani educativi per avere una bambina di 10 anni psichicamente stabile, sono andata a vedere cosa c’era che non andava. Le avevano dato come compito di scrivere una lettera al padre al fronte! Dopo le prime righe e le parole “poco fa eri qui con noi, e ora sei al fronte”, alla bambina è caduta la penna e ha cominciato a piangere. …Chi è quell’idiota che inventa simili temi per i compiti a casa? Ci stiamo forse preparando alla guerra? Facciamo la provvista di lettere ai familiari?».
In realtà non si tratta solo di una bizzarria patriottica di qualche insegnante, ma di una linea politico-educativa ben precisa, se persino un manuale di economia per le superiori, giunto ormai alla 23° edizione, è stato escluso dai sussidi finanziati dallo Stato perché critica l’autarchia e perciò «non contribuisce all’amor di patria», come ha raccontato Arnol’d Chačaturov su «Novaja Gazeta». Ma torniamo al coinvolgimento dei più piccoli nella strumentalizzazione della storia.

 

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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