24 Ottobre 2022

Parole proibite: resistenza antimilitarista in Russia

Arseniy Petrov

In Russia esistono modi creativi per rompere il silenzio in cui il potere ha relegato l’opposizione alla guerra. È il fenomeno strisciante e invasivo della cosiddetta resistenza visuale.

Dall’esterno, a molti sembra che i russi siano inerti. Il ripetersi dei picchetti individuali, le migliaia di arresti al mese, le grosse multe e le condanne a 7 anni di carcere solo per aver pronunciato la parola «guerra» non bastano a persuadere i critici ucraini e occidentali. In realtà, la società russa tenta di parlare attraverso azioni «partigiane», ad esempio incollando di soppiatto scritte contro la guerra, utilizzando frasi di classici della letteratura sui cartelli durante le manifestazioni o usando le parole come segni grafici nelle opere d’arte figurativa. La tragedia della guerra ha unito ancor più saldamente tra loro l’arte e la vita rispetto ai tempi di pace.

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Arseniy Petrov

Arsenij Petrov, Ph.D. in Storia dell’arte, visiting fellow presso l’Università degli studi di Trento.

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