27 Febbraio 2024

San Pietroburgo, città di volontari

Carlotta Dorigo

Chi lo dice che ormai tra russi e ucraini c’è odio inestinguibile? La creatività di un sacerdote dimostra che non è così. Molti volontari russi si prendono cura dei profughi ucraini, che paradossalmente ricevono aiuto nel paese che ha aggredito la loro terra.

A San Pietroburgo esiste un luogo chiamato Gum Sklad, sigla che sta per «magazzino umanitario», ossia uno stanzone pieno zeppo di oggetti di ogni genere, capi d’abbigliamento, stoviglie, prodotti per l’igiene, zaini, coperte, un posto dove ogni giorno arrivano decine e decine di persone. Basta presentarsi negli orari stabiliti, scegliere la merce, e prendere gratuitamente ciò che serve. Coloro che vi accedono sono perlopiù senzatetto, poveri della zona o profughi, spesso ucraini. Gente che ha raggiunto San Pietroburgo scappando in particolare dalle regioni di Cherson o Mariupol’.
Sembra impossibile, eppure capita che chi fugge dalla guerra trovi rifugio proprio nei territori del paese aggressore, e trovi aiuto da centinaia di volontari reclutati tramite annunci postati su canali Telegram.


Immagine di apertura: Telegram

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Carlotta Dorigo

Nata a Portogruaro (VE) nel 1994, nel marzo 2019 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze filosofiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, discutendo una tesi sulle implicazioni etiche e religiose del pensiero politico di Robespierre.

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