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La Città Nuova di Ihor Kozlovskyi

Nella testimonianza tenuta l’8 marzo 2024 nella sede di Russia Cristiana, il filosofo ucraino ha presentato la figura di un «uomo di pace», ponendo l’accento non sul dramma della sua prigionia e sofferenza, ma sulla letizia del suo cuore capace di disperdere le nebbie dell’odio.

Chiedo perdono in ginocchio agli ucraini

Il 6 marzo 2024 il giornalista di RusNews Roman Ivanov è stato condannato a sette anni di colonia penale per aver pubblicato tre post sui crimini dell’esercito russo. Il giornalista non si è mai riconosciuto colpevole e l’Associazione Memorial lo considera detenuto politico. Presentiamo la sua ultima parola prima della condanna.

Riti elettorali e paure

Delusione perché non c’è stata un’uscita in massa allo scoperto. Ma bisogna fare i conti con la realtà, tutta intera…

San Pietroburgo, città di volontari

Chi lo dice che ormai tra russi e ucraini c’è odio inestinguibile? La creatività di un sacerdote dimostra che non è così. Molti volontari russi si prendono cura dei profughi ucraini, che paradossalmente ricevono aiuto nel paese che ha aggredito la loro terra.

E tutto crollò, e calarono le tenebre…

Pasqua 2014, Naval’nyj il laico confessa di essere credente, secondo il suo stile e la sua sensibilità: la sua è una fede operante. Tra questo slancio iniziale e il buio della fine, si aprirà il mistero della sofferenza e della solitudine. Prima del trionfo…

Bielorussia: il bastone e la carota nei confronti delle Chiese

Lo chiamano «approccio moderno» il nuovo emendamento alla legge sulle organizzazioni religiose che rispecchia la vecchia diffidenza sovietica nei confronti delle Chiese. In un crescente clima intimidatorio nei confronti di pastori e fedeli considerati «estremisti».

Caso Skočilenko: 7 anni di carcere per cinque adesivi

Il 16 novembre a San Pietroburgo è stata condannata a 7 anni di carcere l’artista Aleksandra Skočilenko: aveva sostituito alcuni segnaprezzi di un supermercato con adesivi che riportavano notizie sulle azioni di guerra russe in Ucraina.

La Russia deve scegliere tra fato e libertà

Presente al Meeting di Rimini 2023, lo scrittore russo ci ha raccontato del peccato originale che vede nella storia russa, e della forza morale dei tanti che resistono non per abbattere il sistema, ma per affermare la propria dignità. (Nostra intervista).

L’amore dolente di Besançon per la Russia

Alain Besançon (1932-2023), storico e pensatore francese morto l’8 luglio scorso, è stato un maestro per molti russisti. Animato da amore e spirito critico, ha studiato la Russia con una penetrazione rara. La sua acuta visione del comunismo aiuta a capire la regressione neo-sovietica del regime putiniano.

Artemij di Grodno: Fratelli, tenete duro!

La morte dell’arcivescovo bielorusso Artemij di Grodno ci ripropone la testimonianza di un pastore amante della verità e ostile al compromesso. Deposto per motivi politici, aveva impugnato l’arma della preghiera.

A Novosibirsk il sindaco lo sceglie Mosca

Abolita l’elezione diretta del sindaco, ma i «liberi siberiani» oppongono qualche resistenza. Sono tracce di democrazia dure a morire, che potrebbero diventare un punto di ripartenza…

Sconfiggere il drago non basta

Da Charkiv gli attivisti del Gruppo per la difesa dei diritti umani diffondono un bollettino in cui raccontano le iniziative russe contro l’invasione, convinti della necessità di un sostegno reciproco. Amano l’Ucraina ma non fanno sconti al governo, e operano perché l’odio non si radichi nelle giovani generazioni. Intervista al direttore Zacharov.

Il premio Nobel dalla prigione invoca la riconciliazione nazionale

Il dissidente bielorusso Ales’ Bjaljacki, nonostante abbia ricevuto il Nobel, è stato condannato a dieci anni di detenzione. In aula ha lanciato un drammatico appello a tutti i bielorussi, perché le parti trovino nella collaborazione la via per salvare il paese dal disastro.

L’URSS avrebbe 100 anni e il suo spirito ancora vive

Il 30 dicembre 2022 cadeva il centenario della nascita dell’Unione Sovietica. Se la sua colossale struttura è crollata, il suo spirito è vivo più che mai e oggi si incarna in altre forme non meno spaventose. Ciò accade, dice Zelinskij, perché gran parte dei cittadini è ancora posseduta dal suo mito.

Chi era questo Il’in, che tutti citano

Nello spazio pubblico si fa sempre più spesso il nome di Ivan Il’in, filosofo russo di destra, pilastro del pensiero conservatore del XX secolo. Aleksandr Archangel’skij, critico letterario e scrittore, ci spiega i concetti fondamentali del suo pensiero.

Una menzogna sincera

Ieri ed oggi in Russia funziona lo stesso meccanismo ideologico, pur rivestito di miti diversi. Ma le somiglianze storiche ci insegnano anche la speranza.

Perché non ci siamo riusciti? Gli errori dell’opposizione russa

Un testo scritto in prigione da Leonid Gozman, che dalle alte sfere politico-economiche, dopo due arresti è approdato alla diaspora russa all’estero. Nel testo si domanda perché l’opposizione russa abbia fallito così rovinosamente, forse è mancato il dialogo con la gente comune, vero zoccolo duro del regime.

Il Nobel a Bjaljacki premia la resistenza bielorussa

L’amore per la tradizione nazionale bielorussa l’ha portato ad impegnarsi in prima linea per il rispetto dei diritti umani. Per questo il premio Nobel per la pace Ales’ Bjaljacki ha fondato il Centro Vjasna. Una spina nel fianco per il regime di Minsk.

Parole proibite: resistenza antimilitarista in Russia

In Russia esistono modi creativi per rompere il silenzio in cui il potere ha relegato l’opposizione alla guerra. È il fenomeno strisciante e invasivo della cosiddetta resistenza visuale.

Bielorussia: la resistenza di Marija Kolesnikova

Il Nobel per la pace al prigioniero di coscienza bielorusso Bjaliackij ha riportato all’attenzione la lotta del popolo bielorusso per la democrazia, culminata con le imponenti manifestazioni del 2020 contro i brogli elettorali e soffocata brutalmente dal regime. Tra gli oppositori, che continuano la loro battaglia in carcere, c’è anche la musicista Marija Kolesnikova. Nostra intervista alla sorella Tat’jana Chomič.

La Siberia divisa tra il fronte e la fuga

Come vivono gli sconvolgimenti di questi mesi in Siberia, lontani da Mosca? Da sempre desiderosi di autonomia, i siberiani oggi condividono la mentalità comune. E fuggono in massa alla coscrizione.

Degli illusi che costruiscono il futuro della Russia

Esiste in Russia un’organizzazione di volontari che fanno da osservatori nei seggi elettorali. Nata nel 2000, è stata liquidata nel 2016 come «agente straniero», ma continua ad esistere. Perché accollarsi un lavoro così ingrato ed evidentemente inutile? Ce lo spiega Inna Karezina, responsabile del gruppo ora emigrata in Lituania. Storie di resistenza civile. (Intervista di Paolo Polesana).

Shishkin e il «punto di fuga» del cuore

Uno scrittore russo pluripremiato e tradotto, Mikhail Shishkin vuole ricreare una lingua viva, che combatte la lingua morta dei cliché televisivi. La sua è un’analisi culturale graffiante che per molti versi ha anticipato il naufragio di oggi.

Il pacifismo dei buriati, un esempio per gli altri?

L’invasione dell’Ucraina ha portato all’attenzione dei media l’uso dell’esercito federale di costituire battaglioni etnici, delle minoranze non slave della Federazione. Proprio da buriati, di solito usati come carne da cannone, è nata la prima iniziativa pacifista su base etnica, che critica «dal basso» il conflitto.

Un uomo di nome Revolt, scienziato e dissidente

Revolt Pimenov, matematico e dissidente sovietico: l’attaccamento alla verità è stato la bussola di tutta la sua vita. Dalla partecipazione attiva al dissenso dopo l’invasione delle truppe sovietiche in Ungheria, fino alla direzione della filiale di Memorial nell’estremo nord della Russia.

«Andava tutto così bene. Finirà malissimo»

Riprendiamo l’intervista di K. Gordeeva al direttore di «Novaja gazeta» Dmitrij Muratov. La guerra contro l’informazione libera in Russia sembra conclusa con la scomparsa del suo giornale. Ma il coraggio di anni e le vite sacrificate non possono naufragare così. Un dialogo poco consolante, ma neppure rinunciatario…

1989: Sacharov vedeva l’ombra dell’autoritarismo

Primo Congresso dei deputati del popolo: il neoeletto Andrej Sacharov, tra i fischi dei colleghi, dichiara che è pericoloso concentrare un immenso potere nelle mani di un uomo solo. E parla di spirito imperiale…

La guerra si impara sui banchi di scuola

Lezioni speciali per inculcare negli studenti russi delle medie e delle superiori la rilettura ideologica della storia ucraina, e per scoraggiarli dal partecipare a iniziative per la pace.

La caduta dell’URSS: 30 anni di transizione

Gli anniversari hanno un loro fascino perché costringono a riconsiderare il cammino fatto, a valutare l’esperienza vissuta, che diventa storia comune. Anche se non si sono compiuti i 40 anni di peregrinazioni di Mosè nel deserto, l’autore azzarda un tentativo di analisi.

Una donna, contro l’indifferenza

In Russia dire Čudakova era dire Michail Bulgakov: lei aveva scritto la più approfondita biografia sullo scrittore, lei aveva dato inizio al suo museo. Ma oltre che studiosa era una donna libera, difensore delle libertà civili.

La lingua della speranza o del rancore

Irina Levontina, linguista, specializzata in perizie linguistiche giudiziarie, asserisce che il nostro modo di parlare rispecchia l’esperienza dell’io e della società. Spesso fa trapelare il nostro rancore… Il suo intervento al Convegno del 5-6 novembre «Persona, società, Stato».

Votare o non votare? Perché ci vado, anche se il risultato non mi piacerà

In un paese che per tradizione ha un’affluenza alle urne irrisoria, è tanto più difficile motivare gli elettori oggi che l’opposizione è stata preventivamente messa fuori gioco. Eppure qualcuno ci crede veramente che la democrazia non sia un vuoto meccanismo…

Almeno l’Ucraina ci prova

Non si può dire che il paese sia un modello impeccabile, ma l’aspirazione di fondo è sempre quella di incarnare i valori dell’Europa. Il giudizio tagliente e politico di un filosofo russo che nel 2014 è emigrato a Kiev «per poter respirare». Intervista di Marta Dell’Asta.

Difficile uscire dall’impero. La via ucraina

Il noto teologo e filosofo ucraino tira le somme dell’esistenza del suo paese. Parla di Majdan, di autocefalia, di patriottismo. Della Chiesa in bilico tra fede e politica. Continuiamo la pubblicazione di interviste sul trentennio dell’indipendenza ucraina, ricordando che si tratta di contributi offerti alla libera riflessione dei lettori.

Ucraina: la più povera in Europa ma è il paese delle possibilità

Parla uno storico e politologo ucraino: un paese povero, campo di battaglia dei clan, ma con grandi potenzialità. Un giudizio inedito sul Majdan. Intervista di Marta Dell’Asta.

Il fascino della libertà vince

Il mese di agosto: un lungo elenco di tragedie ma sempre, irriducibili, tornano il fascino della libertà e la speranza che muove.

In Russia propongono il GULag light

Cosa succede in Russia in vista delle elezioni alla Duma. Lo Stato che soffoca ogni iniziativa civile. E chiude ai candidati indipendenti. Fughe e resistenze della società.

Giovani «incompatibili» col sistema

A Mosca sono stati condannati tre giovani attivisti per atti vandalici. È l’ennesima azione repressiva nei confronti di ambienti sempre più insofferenti verso il sistema politico, ormai incapace di rispondere alle loro esigenze di giustizia, credibilità e verità.

Bielorussia: il declino e la tenacia

Le proteste sono finite ora è il tempo della vendetta del regime. Processi, perquisizioni, licenziamenti. Ma funziona la controinformazione e cresce la nuova opinione pubblica. La lettera di Filipenko.

Russia: dopo la piazza come si va avanti?

Naval’nyj è stato condannato alla colonia penale. I giovani manifestano e la polizia picchia. Rinasce lo scontro politico in un paese dilaniato. Quali le reazioni della società civile.

La Russia in piazza, prospettive o vicoli ciechi

Né delusi né rassegnati, i russi si ostinano a scendere in piazza. Quale prospettiva reale hanno le adunate di massa di fronte ai problemi del paese? Cosa dice la cronaca dei fatti.

Bielorussia, a che punto è la notte?

La gente scende in piazza da quattro mesi, la repressione brutale non è riuscita a fermarla. «Che c’è di nuovo?», hanno chiesto al poeta Dmitrij Strocev. «Il popolo», ha risposto.

Quello di Minsk non è solo un carnevale

Mentre a Minsk la polizia arresta 1000 dimostranti al giorno, i sociologi esaminano la natura delle molteplici manifestazioni, e ci leggono molti segnali extra politici. È un importante tentativo di uscire psicologicamente e culturalmente dallo spazio ex sovietico. E come sempre, c’è chi ha paura del cambiamento…

Dopo la guerra nel Nagorno Karabakh, la situazione attuale

Il diritto fondamentale del popolo armeno a vivere sul proprio territorio è stritolato fra il regime autoritario azerbaijano e i disegni della Turchia. Tra l’Occidente che non vuole esporsi e la Russia che fa da ago della bilancia, un popolo combatte per sopravvivere.

Il destino sospeso del Nagorno Karabakh

La guerra dimenticata contro gli armeni del Nagorno Karabakh è figlia di una vecchia contrapposizione caucasica. Destini alterni della regione contesa, dove in questi giorni la geopolitica sembra avere la meglio.

Le proteste di Chabarovsk e il diritto di scegliere

Una città nell’Estremo Oriente russo è diventata la bandiera dell’autonomia locale. Tutti parlano di Chabarovsk come di un esempio che scuote lo spazio post-sovietico.

Dmitrij Strocev arrestato

Il poeta stava andando al lavoro… Giorni fa aveva scritto: “Una voce interiore mi dice che non sei bielorusso se non sei stato dentro”.

Ladislav Hejdánek, un filosofo amante della verità

Professore di filosofia e teologo, fu portavoce di Charta 77 e protagonista delle lotte del dissenso cecoslovacco, pur preferendo star lontano dai riflettori. Rimproverò ad Havel di essere troppo individualista, ed ebbe tra i suoi amici diversi comunisti. Per lui il filosofo è un «amante della verità».

In Bielorussia siamo andati oltre la protesta

Parla un poeta bielorusso che sta vivendo assieme ai suoi compatrioti una grande speranza di rinnovamento. La forza della non violenza ha trascinato la nazione, e iniziato qualche cambiamento…

Anche la Chiesa scende in piazza?

Dopo le elezioni del 9 agosto in Bielorussia, si assiste non semplicemente a un’inedita opposizione di massa ma a un cambiamento del paese. In questo movimento anche le Chiese sono presenti, in vari modi. I cattolici in prima linea.

Bielorussia: nasce la piattaforma civica per il dialogo con il potere

Non è una riedizione del Majdan, ci tengono a precisare i bielorussi, ma resta il problema di come dare efficacia a una volontà popolare veramente corale. Ci prova per ora un Consiglio di coordinamento delle forze d’opposizione.

È una questione di lingua

A nostra insaputa si sta erodendo il rapporto univoco tra le parole e la realtà. Ma se svapora il senso del nostro parlare svaniscono anche l’organizzazione del pensiero e la capacità di formulare giudizi.

Un popolo che si dà la mano

Il post-elezioni in Bielorussia ha portato alla ribalta un popolo che da decenni non si faceva sentire, acquiescente e demoralizzato. Oggi, davanti a un presidente che da macchietta si è mostrato cinico aguzzino, per i bielorussi è venuto il momento della dignità.

Bielorussia, stabile come un vulcano

Le elezioni presidenziali bielorusse sembrano scontate, dopo 26 anni di governo Lukašenko. Ma i cambiamenti sono già in atto. Lo dice la moltitudine di iniziative di base, di proteste e manifestazioni; lo dice il grande numero di osservatori volontari ai seggi. Non è poco per un paese che sembrava ancorato al passato sovietico. L’opinione pubblica si è svegliata.

La Russia davanti alla Costituzione nuova

Il presidente russo ha proposto vari emendamenti alla Costituzione. Come mai sono necessari? Cosa ne pensano i cittadini?

La Russia in balìa di “agenti stranieri”?

Qual è lo sfondo politico su cui si inserisce la riforma costituzionale voluta dal presidente Putin? Uno sfondo preoccupante di attacco alla società civile.

La riforma costituzionale: ma quanta fretta ha il Cremlino?

In Russia tutti sono rimasti sorpresi dall’annuncio delle riforme da parte del presidente, e dalle fulminee dimissioni del governo. Forse si può capire la ragione di tanta precipitazione.

Il processo a Egor Žukov: Le sorprese della nuova generazione

Il processo a Egor Žukov, studente ventunenne dell’Alta Scuola di Economia, accusato di «pubblici appelli all’estremismo su internet», denota il fermento serpeggiante a Mosca tra le giovani generazioni.

L’Ostalgie resiste a trent’anni dalla caduta del Muro

Voci revisioniste o perlomeno critiche si levano in Germania nei riguardi della celebrata caduta del muro di Berlino. Questi decenni hanno solo reso evidente che la caduta non bastava da sola a cambiare il nostro cuore. Però ci ha stretti alle corde del nostro nichilismo.

Il Muro di Berlino: una follia che diventa strada

La Germania Est, e Berlino suo bastione, hanno sempre preteso di seguire una via specifica al socialismo. Ma proprio per la loro collocazione particolare hanno anche conosciuto un altissimo numero di fughe. Come, dal Muro che le doveva bloccare, si è arrivati alla breccia che ha fatto crollare il regime.

Il muro nella testa. A trent’anni dai fatti di Berlino

Nella storiografia più recente la riunificazione della Germania appare come la realizzazione di un lungo sogno, ed Helmut Kohl viene spesso citato come «il cancelliere dell’unità». Ma a ben vedere, la situazione è più complessa. I nuovi Länder, a trent’anni dalla caduta del Muro, per lo più stentano a decollare economicamente, e i tedeschi restano ancora divisi dentro.

Vladimir Bukovskij – il ritorno della coscienza

Bukovskij è stato uno dei più grandi dissidenti dell’Unione Sovietica, motore di iniziative e punto di riferimento per gli altri. Un «antieroe» rispetto al tipico eroe guerrigliero che piaceva in Occidente. Ha sofferto manicomio, prigione e lager, credendo nella rinascita morale dell’uomo.

Emergenza rifiuti a Mosca: finiranno tra i boschi del Nord?

A Šies, località sperduta nei boschi della Russia settentrionale, sta per essere costruita una colossale discarica dove verranno stoccate ogni anno mezzo milione di tonnellate di rifiuti urbani di Mosca. Come spesso succede, la decisione è stata presa centralmente senza rispettare i timori e le opinioni delle popolazioni locali, che si sono mobilitate.

I processi di Mosca: qualcosa sta cambiando

La lettera collettiva dei sacerdoti in difesa delle persone ingiustamente arrestate ha smosso le acque di una situazione politica e sociale che a molti pareva senza vie d’uscita. Si riafferma la coscienza che qualcosa si può sempre fare…

«Smettiamo di avere paura»

Lettera collettiva di sacerdoti ortodossi a proposito dei recenti casi di malagiustizia in Russia. Un intervento del genere non ha precedenti e pone nuovamente la Chiesa nel vivo della storia. La società civile si riscuote, e la Chiesa c’è…

Scrittori e giornalisti sulle dimostrazioni a Mosca

I membri del Pen club e dell’Associazione «Parola Libera» di Mosca hanno reso nota una dichiarazione collettiva sulle recenti dimostrazioni per il libero accesso alle elezioni municipali di Mosca. Fra gli oltre 300 firmatari figurano nomi noti come Aleksandr Archangel’skij, Majja Kučerskaja, Ljudmila Ulickaja.

Dimostrazioni a Mosca, spray urticante e porte aperte

Durante le dimostrazioni di piazza a Mosca si sono registrati dei cambiamenti qualitativi. La logica della contrapposizione vince e si approfondisce in Russia. Ma in margine a questo trend generale, c’è stato un episodio che ha contraddetto l’escalation della tensione.

Preferisco aiutare che scontrarmi

Storia di Njuta Federmesser, che ha creato gli hospice in Russia. Tra il governo che vuole usarla e l’opposizione che sale in cattedra per giudicarla, lei pensa al bene delle persone. Senza cedere al fascino del potere o all’ideologia antiputiniana. Dice che «non possiamo aggiungere giorni alla vita, ma vita ai giorni sì».

I cechi in piazza. Macek: «La democrazia non è una cosa scontata»

A quasi 30 anni dalla «rivoluzione di velluto» del novembre ’89, in Repubblica ceca si sono svolte diverse manifestazioni antigovernative che hanno raccolto in piazza decine di migliaia di persone.

Svetlana Aleksievič: Queste croci rimarranno nella memoria

А Kuropaty, durante il grande terrore furono fucilate e gettate in fosse comuni circa 200.000 persone. Oggi il sito ospita migliaia di croci piantate spontaneamente dalla gente, ed è luogo di preghiera per tutte le confessioni cristiane. Ma lo scorso 4 aprile le autorità hanno mandato i bulldozer a rimuovere le croci. Pubblichiamo l’opinione della scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievič.

L’autocefalia è arrivata. Che accade ora?

L’autocefalia della Chiesa ucraina è una realtà giuridica. Ora bisogna che si realizzi come comunità ecclesiale. La tentazione della divisione, il desiderio di unità: dopo le ragioni della politica, emergeranno le ragioni di Dio?

100 anni di Solženicyn. La sua fu una rivoluzione del pensiero

La profondità del contributo dato da Solženicyn alla coscienza occidentale spesso ancora ci sfugge nei suoi contorni. Nel centenario della nascita riscopriamo la rivoluzione del pensiero che produsse in Francia.

Ortodossi e cattolici non devono perdere la nostalgia dell’unità

«Rossijskaja gazeta» l’organo di stampa ufficiale del governo russo, ha inviato una sua corrispondente a intervistare il direttore del Centro culturale Pokrovskie vorota, il cattolico Jean François Thiry. Ne è nato un dialogo non formale

Un’arma di ricreazione

Continua sulla Russia, la sua situazione politica e le sue prospettive di sviluppo, il solito gioco degli schieramenti, con chi saluta il nuovo paradiso e il nuovo modello di ordine […]

Rivoluzione russa e testi scolastici

Come viene presentata la rivoluzione russa nei nostri libri di testo? Conclusa la fase apologetica, si offrono dati oggettivi ma frammentari e incompleti, che non aiutano a comprendere la portata, le radici e la modernità di questo evento.

Con che occhi guardare la Russia?

Una serata dedicata a padre Scalfi, il 17 marzo scorso alla «Biblioteca dello spirito», ne ha ripercorso la vicenda biografica e l’esperienza di amicizia con la Russia. Per guardare la Russia con gli stessi occhi con cui la guardava padre Romano.

Elezioni: la tentazione di lavarsene le mani

Serpeggia tra gli elettori russi uno scoramento totale, che li allontana dalla politica. I politologi soppesano le percentuali e le chances, ma qualcuno ricorda che i dissidenti agivano in barba alle previsioni. Per amore a sé piuttosto che per paura.

Polonia, tra solidarietà e Stato «sacralizzato» (2)

La Polonia sta vivendo un processo di cambiamento. La patria di Solidarność si chiude sulla difensiva davanti all’Europa che cambia. Turbata dal conflitto tra militanza e testimonianza, ha bisogno del discernimento della Chiesa. Seconda parte del dossier.

Polonia, tra solidarietà e Stato «sacralizzato» (1)

La Polonia sta vivendo un processo di cambiamento. La patria di Solidarność si chiude sulla difensiva davanti all’Europa che cambia. Turbata dal conflitto tra militanza e testimonianza, ha bisogno del discernimento della Chiesa.

Russia, vecchi scenari e nuove proteste

Il 10 settembre ci sono state le elezioni amministrative russe, le ultime prima di quelle presidenziali a marzo. Seggi vuoti e generale disinteresse per la politica. Ma si fanno avanti nuove forze ultranazionaliste e ultraortodosse a sparigliare i giochi.

Cosa sta succedendo in Bielorussia?

L’ondata di proteste in Bielorussia, questa primavera, ha una novità rispetto alle precedenti: il carattere trasversale e l’attenzione a dignità e solidarietà. Siamo di fronte a un’inedita stagione di proteste popolari in Europa. Un fatto da interpretare.

Proteste in piazza: non è facile essere giovani

Il 26 marzo migliaia di persone hanno protestato contro la corruzione in decine di città russe. La novità è stata la massiccia presenza dei giovani. Le aspettative della gente e le risposte da parte del governo.

Bucarest in piazza… È la post politica

Mezzo milione di romeni in piazza contro la corruzione. È la crisi della politica, la società civile cerca vie dirette. Ma la delegittimazione di ogni potere costituito apre vuoti minacciosi. Un vuoto che ricorda il febbraio 1917 in Russia.

Wajda, mite e battagliero

Un grande artista ma prima ancora un mite combattente, che ha visto nella storia il proprio campo d’interesse. Quando illuminava tanti aspetti dell’anima polacca voleva parlare dell’umano desiderio di libertà. Un contributo di Luigi Geninazzi.

Il centro demoscopico Levada è un agente straniero?

Uno degli istituti demoscopici più prestigiosi in Russia, il Centro Levada, rischia la chiusura non perché falsi le percentuali, ma perché riceve finanziamenti dall’estero. Il governo vuole poter decidere l’immagine che il paese ha di se stesso.

Elezioni in Russia: esito del nuovo «patto sociale»?

Con la più bassa affluenza mai registrata, i russi hanno votato i deputati alla Duma. I risultati ottenuti sono ottimi e pessimi per l’attuale governo, che ne esce vincitore e insieme sconfitto.

Brno: dalla «marcia della morte» all’anno della riconciliazione

Un’iniziativa ceco-tedesca per la riconciliazione tra i due popoli, a 70 anni dalla «marcia della morte» di Brno. «L’indifferenza verso gli altri e verso il destino comune apre la porta al male». La testimonianza della scrittrice Kateřina Tučková.

Stalin come illusione

Lo Stalin che tanti sognano oggi è un grande bluff. Il suo carattere personale disumano era semplicemente al servizio del vero Potere, costituito dall’unione di ideologia, partito e masse. Che ora non esistono più; resta solo il guscio vuoto del mito.

Diari ucraini. Un reportage dal cuore della protesta

Andrei Kurkov
Diari ucraini. Un reportage dal cuore della protesta
Keller Editore, 2014
€ 16,00

Giovanni Paolo II. «Ama gli altri popoli come il tuo!»

Aldino Cazzago
Giovanni Paolo II. «Ama gli altri popoli come il tuo!»
Jaca Book, 2013
€ 14,00

Mosca: in piazza per difendere il parco. Ma non solo per ecologia

Morta l’opposizione politica, nasce la protesta civile. Frantumata in migliaia di piccole guerre. I cittadini si organizzano per difendere il quartiere, la città. È una scuola di responsabilità civica che sconfigge la mentalità sovietica.

Blog

Quei 300 liberati da Gorbačev

L’impresa più importante di Gorbačev, che nessuno sembra aver notato.

La menzogna è che la guerra sia necessaria

La violenza ha bisogno di giustificazioni, che sono sempre false. Quando impareremo a guardare inermi la realtà?

Festa della repubblica

Il senso e il ruolo delle fastose celebrazioni che si moltiplicano in Russia oggi.

Tutti zitti, si vota

In un certo senso queste sono state le mie prime elezioni. Le altre volte ho votato a caso, scegliendo degli sconosciuti negli elenchi dei candidati dell’opposizione. Non c’è niente da […]

Se io fossi l’opposizione…

Dirò qualcosa di assolutamente impopolare sulle elezioni alla Duma. «E verrà la grazia che la Rus’ sognava…». Proprio così. Adesso si può dare addosso quanto si vuole a «questo popolo» […]

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Riscoprire l’Europa. Uno sguardo dall’Est

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