18 Settembre 2021

Votare o non votare? Perché ci vado, anche se il risultato non mi piacerà

Aleksandr Archangel'skij

In un paese che per tradizione ha un’affluenza alle urne irrisoria, è tanto più difficile motivare gli elettori oggi che l’opposizione è stata preventivamente messa fuori gioco. Eppure qualcuno ci crede veramente che la democrazia non sia un vuoto meccanismo…

Tra un giorno o due cominceranno le votazioni elettroniche per eleggere la Duma, domenica si svolgeranno quelle in presenza.
Partecipare? Ignorarle? Bisogna sottolineare alcune cose importanti.

Di fatto, la risposta dipende da cosa si vuole ottenere. Se c’è un motivo per dare o non dare il proprio voto. Per chi si identifica con l’epoca presente o si fa delle illusioni, è tutto semplice. Vai e metti una croce sul simbolo del partito che senti più vicino.

E se invece capisci chiaramente che questa Duma proprio non fa per te? Che comunque (e dico comunque) venga formata sarà sempre di cemento armato, e anche se le lastre verranno posate in maniera irregolare così che fra l’una e l’altra possano introdursi uno, due, dieci deputati indipendenti, razionalmente parlando non cambierà nulla?

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Aleksandr Archangel'skij

Giornalista, scrittore e conduttore televisivo. Ha collaborato con le maggiori testate russe e ha al suo attivo numerose pubblicazioni. È docente alla facoltà di comunicazione multimediale presso la Scuola superiore di economia di Mosca.

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