18 Febbraio 2024

E tutto crollò, e calarono le tenebre…

Pasqua 2014, Naval’nyj il laico confessa di essere credente, secondo il suo stile e la sua sensibilità: la sua è una fede operante. Tra questo slancio iniziale e il buio della fine, si aprirà il mistero della sofferenza e della solitudine. Prima del trionfo…

Aleksej Naval’nyj è nato il 4 giugno 1976 a Butyn’ (regione di Mosca). Dopo il diploma, ha studiato giurisprudenza (1993-98), ha proseguito gli studi in economia laureandosi nel 2001 e ha usufruito di una borsa di studio per l’Università di Yale nel 2009. Dal 1998 ha lavorato come avvocato per una società immobiliare. Passato dall’agnosticismo alla fede in età adulta, è sposato con Julija e padre di due figli.
Nel 2000 si iscrive al partito Jabloko, diventandone rapidamente uno dei leader, per poi uscirne nel 2007. Politico per vocazione, dagli anni ’10 la sua figura assurge a simbolo dell’opposizione antiputiniana, contro la corruzione e il monopolio del potere. Fonda il Comitato per la difesa dei moscoviti, il movimento giovanile «DA! – Alternativa democratica». Membro del Coordinamento dell’opposizione russa, nel 2011 crea la Fondazione anticorruzione, e nel 2018 fonda il partito Russia del futuro; nel 2021 il suo canale YouTube raggiunge i 6 milioni di utenti. Ha molto seguito tra i giovani grazie ai suoi metodi comunicativi moderni.
Nel 2011 lancia uno slogan che avrà enorme successo, descrivendo il partito di governo Russia unita come «un partito di ladri e delinquenti».

Nel 2006, all’epoca del movimento giovanile «DA!». (O. Kozyrev, wikipedia)

Schierato inizialmente con i nazionalisti, nel 2013 corre come sindaco di Mosca facendo una campagna contro i migranti; perde ma raccoglie un significativo 27% di voti. Le manifestazioni indette da lui riescono a mobilitare 120.000 persone. Ben presto cominciano i processi a suo carico: un primo nel 2013 per appropriazione indebita (5 anni con la condizionale), ancora nel 2014 (arresti domiciliari). Intorno al 2015 si sposta sul fronte liberale e nel dicembre 2016 si candida alle elezioni presidenziali del 2018 dichiarando di voler trasformare il regime presidenziale in parlamentare, e far entrare la Russia nell’Unione Europea. Nel giugno 2017 la Commissione elettorale boccia la sua candidatura a causa delle precedenti condanne. Seguono numerosi arresti.
Sempre nel 2017 pubblica il documentario sulla corruzione del premier Dmitrij Medvedev, seguiranno grandi manifestazioni di piazza in tutto il paese. Nel 2018 lancia lo Smart voting, secondo il quale le forze dell’opposizione dovrebbero concentrarsi su un unico candidato o partito, indipendentemente dalle differenze, allo scopo di battere Russia Unita.
La sua azione politica diretta finisce quando subisce un attentato col novičok nell’agosto 2020, sul volo che da Tomsk lo riporta a Mosca. Si salva per miracolo, viene trasferito in Germania per le cure. Il 17 gennaio 2021 decide di tornare a Mosca pur sapendo che lo attende l’arresto immediato. Subito dopo la sua equipe lancia in rete un secondo documentario sulla corruzione dello stesso Putin col suo palazzo segreto sul Mar Nero.
Quando è ormai in detenzione subisce tre nuovi processi – dichiarati «politici» e infondati da varie istanze internazionali – il primo, nel febbraio 2021, lo condanna a due anni e mezzo; il secondo, nel marzo 2022, lo condanna a 9 anni; l’ultimo, dell’agosto 2023 lo condanna a ulteriori 19 anni per «estremismo». In dicembre si perdono le sue tracce, finché riappare nella colonia penale di massima sicurezza di Charp, oltre il circolo polare, dove muore a 47 anni il 16 febbraio 2024, dopo 300 giorni di cella d’isolamento.
(Redazione)

(immagini: social, wikipedia)

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Aleksej Naval'nyj

(1976-2024) Giurista, economista, leader dell’opposizione democratica russa.

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