30 Marzo 2017

Proteste in piazza: non è facile essere giovani

Aleksandr Archangel'skij

Il 26 marzo migliaia di persone hanno protestato contro la corruzione in decine di città russe. La novità è stata la massiccia presenza dei giovani. Le aspettative della gente e le risposte da parte del governo.

Riguardo alle dimostrazioni di domenica scorsa si può pensare quel che si vuole. Ma c’è un punto su cui tutti sono d’accordo a prescindere dalla posizione politica. Per la prima volta sono scesi in piazza i nostri figli. Quelli dei primi anni di università e degli ultimi delle superiori. È evidente. Non lo si può ignorare. Questa è una sfida grossa per la società e il governo.
A dire il vero, dicono che è il frutto di una propaganda insidiosa, che qualche furbastro si è lavorato i giovani e ha lanciato le giuste provocazioni per spingere gli adolescenti a buttarsi nella politica. Altrimenti i ragazzi non sarebbero mai usciti, e non sarebbero finiti nelle mani degli OMON infuriati, che li hanno sbattuti nelle camionette cellulari esattamente come gli adulti.Come se non ci fossero stati, negli ultimi tempi, svariati episodi in cui adolescenti e universitari hanno mostrato disobbedienza civile. Non per ordine di qualcuno, né per soldi ma per iniziativa personale un liceale di Brjansk ha creato un gruppo in rete per sostenere la dimostrazione, e i suoi compagni di classe hanno registrato e messo online il discorso del direttore, pieno di patriottismo bacchettone. Per buona volontà personale uno studente del Conservatorio di Mosca ha messo alla berlina la relazione dell’insegnante Kul’muchametova che denunciava la «quinta colonna» e i nemici del popolo[1]. Nella scuola di Brjansk non ci sono mai stato, ma alla facoltà dove insegna la Kul’muchametova ho lavorato. Neppure nel peggiore degli incubi avrei potuto prevedere che nel centro di scienze umane creato dalla compianta Tat’jana Čeredničenko e sostenuto dal grande storico di estetica musicale Aleksandr Michajlov (ahimè defunto anche lui) e dal brillante studioso di filosofia russa Aleksandr Nosov, potesse saltar fuori un testo di questo genere.
Non sono stati gli organizzatori dei meeting di protesta a spingere i giovani in piazza, ma direttori, insegnanti ed educatori di questa risma; la reazione all’idiozia dei dirigenti prima o poi si tramuta in esplosione sociale.

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Aleksandr Archangel'skij

Giornalista, scrittore e conduttore televisivo. Ha collaborato con le maggiori testate russe e ha al suo attivo numerose pubblicazioni. È docente alla facoltà di comunicazione multimediale presso la Scuola superiore di economia di Mosca.

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