20 Novembre 2019

L’Ostalgie resiste a trent’anni dalla caduta del Muro

Roberto Graziotto

Voci revisioniste o perlomeno critiche si levano in Germania nei riguardi della celebrata caduta del muro di Berlino. Questi decenni hanno solo reso evidente che la caduta non bastava da sola a cambiare il nostro cuore. Però ci ha stretti alle corde del nostro nichilismo.

«No, Le vite degli altri non descrive gli anni Ottanta nella DDR, il film è una favola-horror ambientata in un paese immaginario, paragonabile alla Terra di Mezzo di Tolkien».

Questo il giudizio stroncante di Christoph Hein su uno dei film più famosi che ha cercato di raccontare nel mondo la vita nella Germania Est (DDR); nel suo ultimo libro Contrattacco acustico (Gegenlauschangriff, Berlino 2019), Hein non spiega ancora pienamente il fenomeno della Ostalgie (la nostalgia della perduta Germania Est), ma evidenzia lo stato d’animo di chi ha vissuto la riunificazione tedesca come l’occupazione di «conquistatori», per nulla interessati a un dialogo reciproco tra concittadini, per il bene del paese.

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Roberto Graziotto

Nato nel 1960, insegna filosofia, religione, latino e storia in un liceo in Sassonia-Anhalt. Per la scuola coordina progetti in Armenia e a Malta. Autore di pubblicazioni filosofiche, pedagogiche e teologiche per la rivista Communio e di un centinaio di articoli giornalistici per Il Sussidiario. È fra gli amministratori fondatori del gruppo pubblico Contadini di Péguy su facebook.

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