17 Giugno 2020

Da ragazzo ero diviso tra fede e partito

Sergej Ščeglov

È morto Sergej Ščeglov, uno degli ultimi testimoni del GULag staliniano. Da giovane era stato ai lavori forzati negli impianti di Noril’sk, dove in questi giorni è avvenuta la catastrofe ecologica. Presentiamo stralci dell’ultima intervista, a cura di Oleg Glagolev per il portale Stol.

Glagolev: Custodire la memoria è anche un nostro compito, per questo siamo venuti da lei…
Ščeglov: Purtroppo nel nostro paese si tende sempre più ad affermare che non bisogna ricordare le pagine oscure della nostra storia, ma piuttosto quelle eroiche. Come se la costruzione del complesso industriale di Noril’sk non fosse stata una pagina eroica.

Per quanto ne so, la sua era una famiglia particolare: suo padre era un rivoluzionario ateo e sua madre una credente convinta. Ci può raccontare quale è stata la sorte della sua famiglia, dei suoi genitori, e quali ripercussioni hanno avuto la rivoluzione e gli avvenimenti successivi sul destino dei suoi cari?
I miei genitori si incontrarono nel 1919 nel governatorato di Vladimir. Mio padre, figlio di un sacerdote, era un maestro di campagna, poi lavorò come direttore della scuola di un villaggio sia in epoca zarista sia dopo la rivoluzione, nel periodo sovietico. Non solo non volle farsi prete come mio nonno ma, come la maggior parte dei rivoluzionari, divenne anche un ateo militante. La mamma, figlia di contadini, si era diplomata al ginnasio, e faceva anche lei la maestra in una scuola di campagna. Ma nel 1918 lasciò la scuola, dichiarando apertamente che non avrebbe insegnato l’ateismo ai bambini. Questo nei primi anni del potere sovietico, mentre era in corso la guerra civile e la čeka lavorava a pieno ritmo. Lei non aveva alcuna paura di dire queste cose in pubblico, e per un po’ riuscì a scamparla. Il primo conflitto col marito scoppiò proprio per via della fede, quando venni al mondo: battezzarmi o non battezzarmi? Lei fu categorica: bisognava battezzarmi; lui era contrario, ritenendolo un pregiudizio, ma alla fine acconsentì.

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Sergej Ščeglov

Giornalista (1921-2020), è stato presidente della sezione di Memorial della provincia di Tula. Ha perso entrambi i genitori nelle repressioni staliniane. Lui stesso ha lavorato per 18 anni nel lager di Noril’sk.

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