8 Agosto 2020

Bielorussia, stabile come un vulcano

Ol’ga Olejnik

Le elezioni presidenziali bielorusse sembrano scontate, dopo 26 anni di governo Lukašenko. Ma i cambiamenti sono già in atto. Lo dice la moltitudine di iniziative di base, di proteste e manifestazioni; lo dice il grande numero di osservatori volontari ai seggi. Non è poco per un paese che sembrava ancorato al passato sovietico. L’opinione pubblica si è svegliata.

Forse i lettori occidentali conoscono molti particolari della realtà bielorussa, ma siccome mi sento domandare regolarmente «quanti deputati indipendenti ci sono nel parlamento bielorusso», penso non sia superfluo ricordare alcuni fatti.

Nel complesso, nella società cresce la fiducia che l’orientamento della maggioranza a favore della democrazia, la disponibilità a difendere la propria scelta e ad assumersi la responsabilità per i destini del paese siano un punto di non ritorno. Cosa poi succederà è tutto da vedere. Intanto preghiamo per la pace e il pentimento, inteso come cambiamento di vita, come recupero dei valori umani, rinuncia a servire l’idolo dell’autoritarismo.

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Ol’ga Olejnik

Traduttrice freelance di Minsk, coordinatrice programmi presso «Institute for Democracy and Social Market in Belarus and Eastern Europe».

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