6 Dicembre 2021

Brusca e sincera, così era la Čudakova

Svetlana Panič

Filologa, è stata ricercatrice presso l’Istituto Solženicyn di Mosca fino al 2017, ora è traduttrice e ricercatrice indipendente.

Ancora una volta è difficile trovare le parole.

Marietta Omarovna Čudakova. È come se fosse caduto un altro pilastro, uno di quelli su cui, malgrado tutto, resistevano il pensiero ragionevole, capace di condivisione, e l’azione impavida, piena di abnegazione. Un’educatrice nel senso più alto della parola.

Marietta Omarovna sapeva parlare in modo affascinante, con fervore, e sapeva ascoltare attentamente, con coinvolgimento.

A Petrosavodsk, dove si recò per l’ennesima udienza del processo Dmitriev, le si avvicinavano senza sosta persone note e sconosciute, e lei ascoltava ognuno, anzi, dava attenzione a ognuno come se le portasse il messaggio più essenziale, tempestava di domande, insisteva, persuadeva.

Con lei a volte ci si sentiva a disagio, ma in tempi di scoramento la schiettezza è il linguaggio di chi non è indifferente. Per arrivare a farsi sentire.

«Solo non bisogna, assolutamente non bisogna avere paura di niente».

A lei la nostra memoria luminosa e grata.

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