25 Febbraio 2016
Finché c’è tempo
Svetlana Panič
Filologa, è stata ricercatrice presso l’Istituto Solženicyn di Mosca fino al 2017, ora è traduttrice e ricercatrice indipendente.
L’ennesimo attacco terroristico, hanno ucciso una ragazza di 21 anni. La prossima potrebbe essere l’anziana mamma di un mio conoscente. Una mia amica. Quell’altra amica. Il sacerdote che conosco. Un professore mio conoscente. Il prossimo può essere… Basta. Il prossimo può essere ciascuno.
«Vorrei fare più cose, fare in tempo perché domani può essere troppo tardi» mi ha scritto una collega di Kiev. Fare in tempo non solo a terminare l’articolo, a tradurre o a scrivere il libro, ma ad abbracciare, ascoltare, far pace, perdonare, consolare, rispondere alle lettere, bere qualcosa assieme… Ad aver cura l’uno dell’altro. E non solo perché «può essere troppo tardi».
Di questi gesti apparentemente banali, antieroici è fatta la catena della misericordia, che in modo imperscrutabile ma saldo frena il diffondersi del male.
La pallottola, si sa, è stupida. Il tritolo, proprio come gli ordigni che ne sono imbottiti, si distingue anch’esso per la totale mancanza di scrupoli. Non ne sanno niente, loro, delle nostre divisioni in amici e nemici, in circoli e partiti, non distinguono quelli a cui stringiamo la mano da quelli cui non la stringiamo. Non ci pensano, loro, a chi stimiamo e a chi invece “giustamente” disprezziamo. Loro colpiscono nel mucchio.
Alla luce di questa evidenza, come appaiono meschini e banali le nostre pretese, le denunce, i giudizi e i rimproveri, tutte le inimicizie e le offese dissimulate o scoperte, spicciole o meno spicciole di cui è condita la vita, perché non ci sembri troppo dolce. Si può credere di vedere le cose perfettamente ma, comunque, quello che uno si porta dentro è sempre meno del valore inestimabile che se ne va con lui.
Il male si aspetta che rispondiamo con l’odio e la paura. Ma non sa che pesci pigliare quando si trova davanti premura, magnanimità e benevolenza. Dunque abbiamo uno strumento. E del tempo, ancora.
Blog dello stesso autore:
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A proposito delle liti che scoppiano di frequente tra le persone.
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Un anno nell’emigrazione, una «vita nova» abbagliante e terribile.
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Non si tratta di stracciarsi le vesti pubblicamente, ma di parlare onestamente di dolore e responsabilità.
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Quattro chiacchiere su un tassì, a Mosca. Dall’insofferenza per gli immigrati e gli ebrei all’accendersi del buon senso…
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Svetlana PaničSiamo tutti sovietici ovvero il fascino universale dell’ideologia
Chi è infettato dal virus dell’ideologia sembra razionalmente critico, e invece ha perso la misura dell’umano.
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Discorsi colti al volo in metro. Brani di ordinario conformismo e di incredibile onestà.
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È finito il giorno più importante dell’anno, il suo cuore profondo cui tutti gli altri giorni tendono. Il cuore profondo perché la memoria non è un omaggio al passato, ma […]
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La capacità di discutere là dove si è totalmente in disaccordo, senza per questo demonizzare l’oppositore e senza neppure umiliarlo, pronti, invece, a ponderare con rispetto gli argomenti di chi la pensa diversamente.
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