29 Gennaio 2016

Qualcosa più forte del nostro limite

Vladimir Zelinskij

Sacerdote ortodosso (del Patriarcato di Mosca) è filosofo, teologo e traduttore. Dal 1991 vive in Italia, ha insegnato lingua e civiltà russa all’Università cattolica di Brescia e di Milano. Ha al suo attivo numerosi testi di teologia e spiritualità.

Non sono mai stato un esponente della maggioranza, né in Italia né in Russia. Tutti dimenticano che la Chiesa cattolica, che ora è così ospitale e spalanca le braccia, è tale solo da 60 anni, prima invece era più intransigente di quella ortodossa. E questo mi consola assai. Oggi l’ecumenismo è la politica ufficiale del Vaticano, ma negli anni ’30 papa Pio XI aveva definito gli ecumenisti dei pancristiani e proibiva di avere rapporti con loro.

La Chiesa cattolica è cambiata, si è ammorbidita con tanta facilità, così naturalmente si è rivolta agli altri che mi sento di nutrire grande ottimismo anche verso l’ortodossia. La nostra Chiesa è già cambiata! Negli anni ’70-80 per vari motivi era molto più aperta. Ma in un modo o nell’altro anche la paralisi attuale passerà.

La politica cambia, i sistemi politici passano, ci sarà anche questa svolta. È un fatto naturale, tanto più di fronte alla minaccia di altre religioni, di fronte alla scristianizzazione in atto nel mondo. La Chiesa ortodossa diventerà un’altra senza cambiare niente di essenziale. Diventerà semplicemente più aperta.

Non parlo di politica, della legge sugli agenti stranieri, che non merita neppure di essere discussa seriamente. Parlo della Chiesa: poiché Cristo e lo Spirito Santo vi abitano e saranno loro a sfondare i limiti, i muri, a togliere le croste di cui è coperta, e a dare inizio a una nuova vita. questo avverrà inevitabilmente.

Non credo che questa paralisi sia eterna. Passerà.