29 Agosto 2016

Noi ortodossi d’Italia e il terremoto

Vladimir Zelinskij

Sacerdote ortodosso (del Patriarcato di Mosca) è filosofo, teologo e traduttore. Dal 1991 vive in Italia, ha insegnato lingua e civiltà russa all’Università cattolica di Brescia e di Milano. Ha al suo attivo numerosi testi di teologia e spiritualità.

Il terremoto ha scosso questo paese, e il nostro esserne parte si definisce ora da quanto questo evento ci tocchi in profondità. Da quanto nei nostri cuori si percepisca la freccia del sismografo, come scriveva il poeta Blok, ricordando il terremoto di Messina del 1908 (con più di 80mila morti). Noi, ortodossi in Italia, siamo più di un milione e mezzo, di cui il 99,9% proviene da altre terre. Perlopiù siamo giunti qui senza invito. Ma l’Italia ci ha accolto, ci ha donato le sue chiese (almeno 300), edificate in origine sicuramente non per noi, per non parlare di tutti i tipi di assistenza (scuola gratuita, università gratuita, operazioni gratuite ecc.). Penso che non sarebbe male se rispondessimo anche noi con qualche aiuto concreto, che probabilmente sarà solo una goccia nel flusso, ma che cambierà noi, contribuendo un po’ a sotterrare quel burrone che separa «noi» da «loro», la «casa» da la «terra straniera».