Stalin e l’acqua santa
1 Ottobre 2023Dopo tre anni di tentativi, i nostalgici di Stalin hanno trovato dove collocare una sua statua. Ma il peggio è che un sacerdote ortodosso l’ha benedetta. Dove affondano le radici di un simile gesto?
Dopo tre anni di tentativi, i nostalgici di Stalin hanno trovato dove collocare una sua statua. Ma il peggio è che un sacerdote ortodosso l’ha benedetta. Dove affondano le radici di un simile gesto?
Oggi c’è bisogno di essere uomini capaci di scendere nelle pieghe della miseria e dell’angoscia. Nostra e degli altri.
In questi giorni la Chiesa ortodossa russa ha celebrato la memoria di Boris e Gleb, i primi santi russi, che accettarono la passione per non spargere sangue fraterno.
In luglio cade l’anniversario dell’eccidio della famiglia Romanov. Una vicenda che fa sorgere domande sul presente.
Un sacerdote grande nella sua umiltà. Gli devo l’inizio del mio cammino nella Chiesa ortodossa…
L’impresa più importante di Gorbačev, che nessuno sembra aver notato.
Se esiste un muro che i semplici fatti non possono penetrare, cosa stiamo a parlare di argomenti e di ragioni?
La violenza ha bisogno di giustificazioni, che sono sempre false. Quando impareremo a guardare inermi la realtà?
Anch’io ricordo l’assassinio di padre Men’, e il senso di un cammino tranciato di netto.
Il senso e il ruolo delle fastose celebrazioni che si moltiplicano in Russia oggi.
Come una piccola folla tornata in Armenia per combattere, nella storia gruppi etnici diversi hanno assecondato la forza del sentimento nazionale in vari modi. Ciò che non cambia è la libertà di scegliere come usarla.
Tra ondate di odio distruttore e di mitizzazione nostalgica, dove va la storia?
Esiste un virus della mente che si comporta come il Covid-19, contagioso e mutevole, ma persistente…
«…Sì, voi ortodossi avete l’antica tradizione, lo splendore delle icone, la spiritualità e i Santi Padri, e la liturgia così solenne…
Eppure, una volta saltati giù dalla barca di Pietro vi siete trasferiti su varie scialuppe di salvataggio, navigando ciascuno per proprio conto».