2 Febbraio 2016
La Russia in cui viviamo
Ol'ga Sedakova
Poetessa, scrittrice e traduttrice moscovita, è docente alla Facoltà di Filosofia dell’Università Statale Lomonosov. Erede della tradizione della grande cultura russa, la sua opera è tradotta in numerose lingue e ha ottenuto riconoscimenti, quali il premio Solov’ëv e il premio Solženicyn.
Oggi le cose sono più semplici, a parer mio. Erano difficili negli anni relativamente liberali, quando nella nostra vita tutto era più o meno variegato. Adesso invece, secondo me, tutto si è precisato. Oggi molto spesso la scelta riguarda cose evidenti: rubare è male, occupare territori altrui è male, mentire è male. Oggi fare una scelta morale euristicamente è più facile. Ma in pratica è più difficile, perché la si deve pagare. Come nel tardo periodo sovietico, quando la scelta non era difficile perché ormai era evidente dove stessero il bene e il male. Ma di solito si doveva pagare la scelta con la perdita del lavoro, più raramente con la perdita della libertà. Adesso siamo in tempi di violenza fisica, ti possono anche far fuori. Per questo distinguere tra bene e male oggi è più facile, è scegliere che è difficile, ci vuole più coraggio.
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