11 Febbraio 2016

Esame di patriottismo

Tat'jana Krasnova

Docente presso la facoltà di Giornalismo dell’Università Statale di Mosca Lomonosov, coordinatrice dell’Istituto di beneficenza per bambini “Una busta per Dio“.

A me personalmente il patriottismo piace un sacco.
E mi spiego.
Per me il patriottismo è una faccenda semplice, facile da capire, che si può misurare e verificare.
Per mia fortuna non ho un pensiero astratto molto sviluppato, e non sono capace di provare affetto per i contorni di un paese sulla carta, anche se questi contorni abbracciano una parte considerevole dell’emisfero orientale. I contorni valgono quel che valgono. L’Italia, in questo senso, mi piace anche di più perché è più divertente.
La mancanza del suddetto pensiero astratto, sommata a uno stipendio universitario davvero indecoroso non mi permette di provare affetto per le bellezze naturali della mia Patria. Perché io e loro abbiamo, ahimè, poche occasioni di incontrarci.
Per quanto riguarda la mia Chiesa, io sono cattolica, e in questo senso ogni chiesa è casa mia, da Notre-Dame de Paris a due panche con cattedra episcopale sotto le foglie di palma. La mia Chiesa è diffusa per tutta la Terra, e la nostra Patria comune non sta qui ma nel Regno del Padre nostro, che è più ampio e profondo di qualsiasi tradizione, per quanto antica e bella sia.
Per quanto concerne infine l’orgoglio per le vittorie dei nostri avi, è anche questo un concetto astratto, per me. A quanto pare, ho dovuto raccogliere troppo spesso i soldi per regalare i pannoloni agli ospizi per anziani in Russia, e troppo spesso ho visto, nelle piazze della vecchia Europa, signori e signore anziani allegri, attivi e benestanti, provenienti dalla vituperata America.
E così siamo arrivati al punto principale. Al patriottismo chiaro, preciso e ben misurabile.
Volete sapere se siete patrioti? Facciamo un test semplicissimo. Alzatevi dalla sedia. Uscite nell’androne di casa vostra. Ispezionate scrupolosamente il pavimento e i muri. Sono puliti? Sono lavati e pitturati di un bel colore simpatico? E sul vostro pianerottolo ci sono i fiori?
Ora chiamate l’ascensore, se c’è. Guardate se è pieno di inutili scritte sulle pareti. E lo specchio? Ce l’ha lo specchio? È una cosa utilissima lo specchio. Guardandoci dentro potete misurarvi un cordiale sorriso, e accorgervi che vi sta molto bene. E uscire col sorriso dall’ingresso, passando nel frattempo al secondo step di patriottismo.
Il cortile pulito. Le altalene, gli alberelli che avete piantato due primavere fa, e a cui pitturerete di bianco il tronco la primavera che viene, dopo aver rassettato l’aiola e la sabbiera dei bambini. E intanto potete sgombrare la neve. Mandando il sindaco a quel paese, che se aspettassimo lui… Ma voi invece siete dei patrioti. In questa scala abitano i vostri vecchi e i bambini che hanno bisogno di un cortile pulito. Perché sono i VOSTRI vecchi e i VOSTRI bambini.

È tutto. Basta così. E non c’è bisogno di agitare i missili «Iskander». Attorno agli «Iskander» si mettano pure a rassettare quelli che sono vi stati assegnati.
Ah già, ho dimenticato la Grande Letteratura, la Musica, la Lingua russa
Che imperdonabile errore.
Ma si può rimediare.
Mentre lavorate di straccio nell’androne di casa, potete finalmente imparare i verbi riflessivi, o la differenza tra Glinka e Rachmaninov.
E sarà anche questa un’ideologia nazionale semplice e chiara.
Non vi sembra?