20 Settembre 2021
Siamo realisti, chiediamo l’impossibile
Così si conclude la petizione che chiede l’abolizione della legge sugli «agenti stranieri». Promossa da 200 fra media, organizzazioni benefiche e culturali russe, in due giorni ha raccolto oltre 100mila firme. Indipendenza di giudizio e capacità di coordinamento, la società russa respira. Ecco il testo integrale.
Dall’inizio del 2021 il Ministero della Giustizia russo ha inserito nel registro dei cosiddetti agenti stranieri 6 testate, 20 giornalisti e 7 ONG. Queste organizzazioni e queste persone sono andate ad aggiungersi alla lista di 221 agenti stranieri già inseriti forzatamente dalle autorità nel suddetto registro negli anni 2013-2020.
Noi giudichiamo ciò che sta accadendo come una pressione dello Stato sui mezzi di informazione e sulle organizzazioni civili. Sia la legge stessa sia la sua applicazione mirano a indebolire il tessuto sociale.
La legge sugli agenti stranieri è apertamente discriminatoria e illegittima: contraddice la Costituzione russa e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Sono sotto i nostri occhi le conseguenze derivanti dall’inserimento nel registro degli agenti stranieri:
• Molte organizzazioni sono obbligate a cessare l’attività (e andare in liquidazione). Le rimanenti sono continuamente esposte al rischio di controlli e di liquidazione forzata. Le norme vengono continuamente inasprite e formulate in modo tale che sia impossibile rispettarle completamente.
• Sugli agenti stranieri pende sempre la spada di Damocle della responsabilità penale: dalle multe alla detenzione fino a cinque anni. La prima condanna di questo tipo si è già avuta questa estate.
• Le più insignificanti violazioni delle norme (che siano i requisiti contabili che nemmeno gli esperti del Ministero della Giustizia riescono a interpretare in modo chiaro, o quelli riguardo alla dicitura da apporre sui materiali scritti e orali) comportano multe multimilionarie e la bancarotta delle organizzazioni.
• I mezzi di informazione perdono gli inserzionisti e le fonti di informazione.
• All’attività delle ONG vengono imposte sempre nuove restrizioni: ad esempio, non possono nominare candidati nelle Commissioni pubbliche di vigilanza; non possono fornire perizie anti corruzione; hanno forti limitazioni nell’organizzare eventi pubblici.
• Le persone fisiche riconosciute come agenti stranieri sono obbligate ad accompagnare ogni propria affermazione (inclusi i commenti sui social) con una speciale notifica e rendere conto non solo dei propri redditi ma anche di ogni rublo speso. Si tratta di un’ingerenza senza precedenti nella vita privata. Tali richieste non possono essere giustificate in nessun modo: è una palese irrisione nei confronti delle persone e della loro dignità.
• Ne consegue che vengono violati i diritti di tutti i cittadini russi, che così non hanno più accesso a fonti di informazione indipendente. Le organizzazioni che aiutano le persone in difficoltà diventano sempre più deboli.
Da nove anni, cioè dal momento in cui è entrata in vigore la prima versione di questa legge sugli agenti stranieri, nel luglio del 2012, sentiamo continue promesse dalle autorità che la legge sarà rivista e ne sarà corretta l’attuazione. E invece la legge è stata solamente rafforzata e ampliata. Ora arriva a comprendere non solo le ONG ma anche i mass media; non chiede solo contabilità e la speciale dicitura-autodenuncia, ma introduce divieti espliciti. Infine, questa legge non riguarda solo le organizzazioni ma anche le persone comuni. Chiunque al giorno d’oggi può diventare agente straniero.
In previsione, oltre alle organizzazioni civili e ai mass media la lista degli agenti stranieri includerà anche educatori, filantropi e istituzioni culturali. In altre parole, includerà tutte quelle iniziative che per funzionare fanno affidamento sulla società e non sulle autorità.
Noi non nutriamo vuote illusioni ma sappiamo che ci sono tempi e situazioni in cui bisogna essere molto realisti e chiedere l’impossibile. La legge sugli agenti stranieri dev’essere completamente abolita.
Facciamo appello ai mezzi di informazione, alle ONG, alle iniziative benefiche e d’altro genere di unirsi alla nostra richiesta – scrivete a petition@meduza.io