30 Aprile 2021

Guide nazionali per il turismo in Russia

Anna Kondratova

Si annunciano tempi difficili per gli amanti del turismo in Russia, e anche per chi li accompagna, dopo le ultime modifiche apportate alla legge che già regolava la questione delle guide turistiche.

Al termine di un iter parlamentare iniziato nel dicembre 2019, il 7 aprile scorso la Duma ha approvato una legge per regolamentare le attività svolte da guide turistiche – sia che spieghino in lingua russa (ekskursovod) sia in lingua straniera (gid-perevodčik), – istruttori di guide turistiche e organizzazioni autorizzate ad offrire corsi di abilitazione all’esercizio di tali professioni in Russia.

La nuova normativa federale, che entrerà in vigore il primo luglio 2022, prevede che le guide operanti in territorio russo siano in possesso di apposita certificazione, ottenuta col relativo esame di abilitazione. Saranno esentate dal possesso del certificato solamente tre categorie: le guide che svolgono attività alle dipendenze di organizzazioni religiose centralizzate – ovvero, secondo la normativa della Federazione, quelle costituite da più di un’organizzazione religiosa locale – e dai centri loro affiliati; le guide legate da un contratto all’ente privato possessore del bene culturale oggetto della visita; e quelle impegnate in attività didattiche. La legge federale, firmata dal presidente Vladimir Putin il 20 aprile, prevede per guide e istruttori una valutazione effettuata da commissioni appositamente designate dalle istituzioni regionali preposte al turismo, mentre il Rosturizm (l’Agenzia federale del turismo) gestirà tre registri unici dei soggetti abilitati, disponibili sulla pagina ufficiale del sito dell’Agenzia: uno delle guide, uno degli istruttori delle guide e uno delle organizzazioni autorizzate ad offrire corsi per gli istruttori.

Guide nazionali per il turismo in Russia

(© FRC).

Un’altra condizione vincolante introdotta dalla nuova legge è che la guida abbia la cittadinanza russa; Boris Pajkin, presidente del comitato della Duma per la cultura fisica, lo sport, il turismo e le politiche giovanili ha spiegato che in questo modo si cerca soprattutto di combattere gli abusi delle guide cinesi che gestiscono i propri gruppi turistici in Russia in totale autonomia e in modo incontrollato; tenendo presente che negli ultimi anni il flusso di turisti cinesi è stato quello maggioritario e sempre in crescita. In ogni caso questa norma riguarderà tutti i gruppi di turisti di ogni provenienza; per fare un paragone, in Italia per fare l’abilitazione di guida non serve essere cittadini italiani.

Alle guide e agli istruttori sarà concesso un anno di tempo, a decorrere dal primo luglio 2022, per adeguarsi alla nuova normativa, e il certificato avrà una validità di 5 anni; sempre per fare un paragone, in Italia il patentino di guida (che un tempo era regionale, ma ora si va verso il patentino nazionale) si prende una volta e vale per sempre. Oltre a garantire il livello professionale delle guide, il rinnovo ripetuto e a breve scadenza potrebbe essere altresì un potente strumento di controllo e di pressione.

Inoltre, la legislazione autorizza il governo russo a regolare in toto l’attività delle nuove guide accreditate, tramite la gestione ultima del registro unico, la determinazione dei servizi erogati dalle guide, della procedura, dei criteri e dei documenti richiesti per la loro certificazione, nonché a negare o revocare il certificato. Le guide e gli istruttori accreditati otterranno così una tessera identificativa personale non cedibile. Per quanto riguarda gli istruttori, è stabilito che conseguano un’abilitazione relativa a itinerari turistici di varie tipologie e gradi di difficoltà, anch’essa della durata di 5 anni. Non può aspirare ad ottenere l’abilitazione come istruttore un cittadino che avesse commesso crimini «contro l’inviolabilità sessuale e la libertà sessuale dell’individuo, contro la famiglia e i minori, altri crimini gravi e, in particolare, contro l’individuo, crimini intenzionali contro la salute pubblica e la moralità pubblica».

Guide nazionali per il turismo in Russia

(© FRC).

Sempre Boris Pajkin ha dichiarato che il fine principale della nuova normativa sarebbe «garantire la sicurezza e la qualità dei servizi turistici», che sembra essere messa a repentaglio da «specialisti, le cui qualifiche e idoneità professionali sollevano interrogativi», fornendo ai turisti «informazioni imprecise e servizi di scarsa qualità», che «danneggiano l’immagine del settore turistico russo e del paese». Chi non si adeguerà alle nuove normative, potrebbe essere accusato di attività turistica illecita, secondo quanto affermato dallo stesso Pajkin, che ha accennato a un progetto di legge che vada in questa direzione.

Con le modifiche apportate, dunque, la legge del 1996 in vigore fino ad oggi, che regolamenta il turismo in Russia, vedrà gli stranieri esclusi dall’esercizio della professione di guide turistiche e un più stretto controllo degli organi federali sull’attività turistica in territorio russo. Il testo della nuova normativa avverte che le modifiche apportate avvicinano la legislazione russa in materia a quelle della «maggior parte dei paesi europei» che regolano le attività turistiche, «le quali non permettono a stranieri e a persone prive di istruzione» di prestare servizi ai turisti. In realtà le linee guida europee e la legislazione degli Stati membri non vanno in una direzione così restrittiva nei confronti delle guide turistiche straniere. In Russia si prevede a breve l’introduzione di multe da 2 a 50mila rubli, a seconda dei soggetti giuridici coinvolti privi dell’abilitazione richiesta. Tuttavia, risulterà ancora accessibile agli stranieri la professione di istruttore delle guide e potranno lavorare come guide in territorio russo coloro il cui Stato di appartenenza avrà concluso un accordo specifico con la Federazione russa.

La portata delle modifiche normative appena adottate, per quanto intuibile in alcuni tratti, dovrà essere successivamente osservata nelle sue concrete applicazioni, sia nell’aspetto burocratico formale che in quello contenutistico, se si tiene conto degli svariati nuovi «delitti di opinione» introdotti nel codice soprattutto in merito ai giudizi storici su periodi e figure particolari (come la seconda guerra mondiale, Stalin, Ivan il terribile e via discorrendo). Si tratta di interrogativi importanti per un settore come quello turistico, in ripresa dopo la battuta d’arresto causata della pandemia. Sarà interessante anche monitorare, a fronte della possibilità di accordi bilaterali, la risposta dei paesi europei.

Anna Kondratova

Moscovita, laureata in sociologia. Ha seguito da vicino lo sviluppo del movimento d’opposizione in Russia. Giornalista e saggista.

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI

Abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

ABBONATI