4 Giugno 2022

Patriottismo, russofobia, valori tradizionali: facciamo chiarezza

Andrej Zubov | Marta Dell'Asta

Nostra intervista a un grande storico russo, per riprendere alcuni concetti che circolano ampiamente ma vengono spesso usati a sproposito. La precisione dello studioso mette le cose al loro posto, e fa chiarezza.

Alcune idee che circolano oggi, come il compito messianico della Russia, o quella del «mondo russo», non contengono la stessa carica di odio verso gli altri?
Il messianismo russo è un’idea molto vecchia, persino un po’ ridicola oggi perché si vede chiaramente che è stata presa di peso dall’arsenale ideologico del XIX secolo. Del messianismo russo scrivevano gli slavofili e, per quanto possa sembrare strano, persino l’ultimo Čaadaev, nella sua Apologia di un pazzo, fino a Konstantin Leont’ev. Si scriveva della missione della Russia persino nell’emigrazione, che parlava della «vera Russia»; poi l’Unione Sovietica ha un po’ rielaborato l’idea conservandola come missione della Russia rossa, del Komintern. Anche lo stemma sovietico indicava questa missione universale presentando la falce e martello che campeggiavano sul globo terrestre.

Questa stessa idea viene recuperata oggi, abbastanza stupidamente perché non ha nessun contenuto reale; Putin dice che la Russia è portatrice dei «valori tradizionali», trascurando il fatto che per quasi cent’anni i bolscevichi hanno distrutto sistematicamente e nel modo più feroce qualsiasi valore tradizionale; in più Putin, in quanto ufficiale del KGB, non ha eliminato un solo monumento a Lenin sul territorio della Federazione russa. Recuperare questa idea è certamente una cosa assurda e stupida, tipico segno della paranoia che domina l’ideologia russa attuale: per cui non si fanno affermazioni legate da una logica, ma affermazioni a caso. Insomma, l’idea messianica si può considerare assolutamente insensata, stantia e priva di qualsiasi contenuto oggettivo.

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Andrej Zubov

Storico e politologo, ex docente all’Istituto per le relazioni internazionali dell’Università MGIMO di Mosca, licenziato per aver criticato, nel 2014, l’intervento russo in Ucraina.
Dirige il Dipartimento di Storia delle religioni presso l’Università ortodossa San Giovanni di Mosca, autore di numerose pubblicazioni, fra cui una Storia della Russia nel XX secolo in due volumi.
Nel 2022 è stato invitato a insegnare all’Università Masaryk di Brno.

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Marta Dell'Asta

Marta Carletti Dell’Asta, è ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si è specializzata sulle tematiche del dissenso e della politica religiosa dello Stato sovietico. Pubblicista dal 1985, è direttore responsabile della rivista «La Nuova Europa».

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