29 Aprile 2016
Ortodossi e cattolici sulla via di casa
Cuba è una sfida e un invito ai credenti, perché non si ha più il diritto di non volere l’unità. A Mosca tre ortodossi e due cattolici si sono detti in quale unità sperano. Nasce la cultura del dialogo.
Ancora e ancora si torna sull’incontro di Cuba, ma è naturale perché dovremo a lungo comprenderne il significato, la portata. Nella società russa c’è un’onda lunga di commenti e risposte, che segue le reazioni immediate dei media, giocate sui toni sensazionali. Ad esempio: «I primati delle due Chiese si incontrano per la prima volta dopo mille anni, anche se il metropolita di Kiev Isidor (tale era a quei tempi il titolo del capo della Chiesa ortodossa russa) incontrò papa Eugenio IV al Concilio di Ferrara-Firenze. Viceversa gli incontri tra pontefici romani e patriarchi o metropoliti ortodossi sono diventati un fatto quasi abituale negli ultimi 50 anni, da quando papa Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora si tolsero le reciproche scomuniche nel gennaio del 1964, a Gerusalemme».
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Vladimir Stepanov
Traduttore e giornalista, Saratov.
Laureato in Lettere Classiche all’RGGU di Mosca; quindi laurea magistrale in Lettere moderne all’Università Cattolica di Milano con una tesi sull’editoria russa in Italia del ‘900.