29 Settembre 2021

80 anni fa l’olocausto ucraino

Carlotta Dorigo

Babij Jar, a Kiev, ha visto nel 1941 un massacro di ebrei da parte degli occupanti nazisti. Ma il fatto è stato totalmente censurato dalla propaganda sovietica. Solo ora, dopo 80 anni, si sta ricostruendo la memoria dell’olocausto ucraino.

Babij Jar era un burrone, una gola profonda a nord-ovest di Kiev dove 80 anni fa, tra il 29 e il 30 settembre del ’41, furono trucidati 33.371 ebrei. Lo riportano i dati ufficiali delle attività del Sonderkommando 4a dell’Einsatzgruppe C che compì la strage con l’appoggio di reparti ausiliari ucraini. In occasione dell’ottantesimo anniversario del massacro sono in programma diversi eventi commemorativi alla presenza di esponenti del governo, delle Chiese, e di organizzazioni internazionali. L’obiettivo è preservare la memoria di quello che forse è l’episodio più duro del cosiddetto «olocausto dei proiettili», come viene chiamato il massacro degli ebrei nei territori dell’Europa centrale.

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Carlotta Dorigo

Nata a Portogruaro (VE) nel 1994, nel marzo 2019 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze filosofiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, discutendo una tesi sulle implicazioni etiche e religiose del pensiero politico di Robespierre.

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