7 Marzo 2017
Elaborazione del lutto. I vivi e gli insepolti
Una serata al Centro Culturale di Milano ha inaugurato i lavori sul centenario della rivoluzione russa, iniziata appunto nel febbraio-marzo. O. Sedakova ha affrontato uno dei nodi profondi, la presenza incancellabile dei morti. Ecco il suo intervento.
I pensatori russi hanno riflettuto e scritto molto sugli «spiriti della rivoluzione», sulle sue cause, la sua natura, su ciò che, nella società russa, l’ha preparata. Loro, cresciuti e diventati adulti nel paese di prima della rivoluzione, avevano la possibilità di vedere l’accaduto da un altro punto di vista, quello «ante» ed «extra» rivoluzione. Noi, che siamo nati e cresciuti nell’Unione Sovietica «matura», questa possibilità naturalmente non l’abbiamo avuta. Abbiamo conosciuto il passato del nostro paese in forma preconfezionata. Penso che per noi sia ancora più difficile che per un europeo immaginare come doveva essere prima che tutto accadesse (secondo molti testimoni, della vecchia Russia non è rimasta pietra su pietra). La famosa «cortina di ferro» ci separava non soltanto dall’estero ma anche dalla nostra stessa storia. Non appena la cortina si è sollevata un poco ed io sono andata in Europa (avevo quasi 40 anni!) la mia prima e più forte impressione davanti a ciò che vedevo fu pensare che in quei paesi non c’era stata la nostra rivoluzione. Era un mondo «prerivoluzionario». Per definire quello su cui si fondava quel mondo negli anni della perestrojka avevano trovato l’infelice espressione «valori umani». La nostra rivoluzione aveva deciso di edificare il suo «nuovo mondo» su un altro fondamento. Io spero che da quanto sto per dire oggi, vi sarà più chiaro cosa intendo per Europa «prerivoluzionaria».
La lettura dell’articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua il login o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.
Ol'ga Sedakova
Poetessa, scrittrice e traduttrice moscovita, è docente alla Facoltà di Filosofia dell’Università Statale Lomonosov. Erede della tradizione della grande cultura russa, la sua opera è tradotta in numerose lingue e ha ottenuto riconoscimenti, quali il premio Solov’ëv e il premio Solženicyn.
LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI