7 Gennaio 2020

Slovacchia: la Marcia per la vita e i neofascisti

Angelo Bonaguro

Alla Marcia per la vita svoltasi a Bratislava in autunno e organizzata dalla Chiesa cattolica, tra i 50.000 partecipanti c’erano gruppetti del Partito popolare Nostra Slovacchia, formazione di estrema destra. Da qui la polemica sull’opportunità di una presenza scomoda dentro iniziative apprezzabili.

Chiesa e politica: un tema molto sentito  in Slovacchia, paese tradizionalmente cattolico. Durante l’incontro di inizio anno con i rappresentanti delle Chiese, la presidente Zuzana Čaputová ha ringraziato i religiosi perché «aiutano le persone a fare esperienza di Dio e a conoscerlo», e ha sottolineato l’importanza della fede anche nell’ambito familiare – altro tema scottante.
Da parte sua, l’arcivescovo Zvolenský ha aggiunto che l’uomo è in primo luogo soggetto e co-creatore del mondo in cui vive. Intrecci tematici interessanti che riaffiorano spesso nel piccolo paese slavo, come è accaduto in occasione della terza Marcia per la vita svoltasi a Bratislava il 22 settembre scorso, che ha portato con sé alcuni strascichi polemici.

«Può essere giusta un’idea, se la appoggiano anche i fascisti?». È stato questo il titolo provocatorio con cui il giornalista Martin Šimečka ha aperto il suo articolo sulla Marcia, apparso sul quotidiano slovacco Dennik N.

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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