11 Luglio 2020
«Storie di amicizia e di speranza» • I ragazzi di Piazza Majakovskij
I brevi video «Storie di amicizia e di speranza» raccontano storie di persone molto diverse tra loro, accomunate dall’esperienza di verità e libertà vissuta in contesti di dolore, di prova, di illibertà.
I ragazzi di Piazza Majakovskij
Il 19 luglio 1958 in una delle piazze centrali di Mosca si inaugurava il monumento a Majakovskij, poeta-vate della Rivoluzione, morto suicida nel 1930. A quella che doveva essere semplicemente una delle tante cerimonie ufficiali del regime fece seguito un curioso fenomeno: un gruppo sempre più numeroso di giovani prese a radunarsi periodicamente sotto il monumento per leggere versi – dapprima versi di Majakovskij, poi dei grandi classici, e infine anche versi dei poeti censurati in URSS e versi propri, che gridavano il bisogno di ritrovare un «volto umano». Era la nascita del dissenso, che si configurò innanzitutto non come una protesta ma come il bisogno insopprimibile di autenticità, come un anelito alla bellezza e alla verità, un’amicizia alla scoperta di un mondo fino a quel momento celato alle nuove generazioni dai «paraorecchi» dell’ideologia.
Per approfondire:
Il catalogo della mostra allestita al Meeting di Rimini nel 2002
Giovanna Parravicini
Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.
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