21 Agosto 2017

Irina Ratušinskaja, poetessa della speranza

Delfina Boero

Riproporre le figure del dissenso non è mai un’operazione rétro ma la verifica che ciò che animava e sosteneva allora quei pochi temerari è vivo e proponibile anche oggi. Per questo ripercorriamo la storia di una giovane poetessa ucraina.

È scomparsa a Mosca il 5 luglio di quest’anno la poetessa Irina Ratušinskaja. Probabilmente oggi in Italia non sono in molti a ricordare il nome di questa scrittrice, sceneggiatrice e negli anni ’80 indomabile attivista del movimento per i diritti umani nell’URSS. Per Russia Cristiana è stata un’amica oltre che una testimone, e ha fatta conoscere all’opinione pubblica occidentale le sue vicende. Dopo la liberazione dal lager e la perdita della cittadinanza sovietica, Irina ha partecipato al Meeting di Rimini nel 1987, dove ha raccontato al pubblico la sua esperienza e quella di tanti altri dissidenti a quel tempo ancora prigionieri, e nel settembre dello stesso anno è stata ospite a Villa Ambiveri con il marito Igor’ Gerašenko.

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Delfina Boero

È ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana. Fra i suoi interessi, la storia e la cultura della Repubblica Democratica Tedesca, la vita religiosa e culturale in URSS, nella Federazione Russa e nelle ex Repubbliche sovietiche.

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