1 Luglio 2019

L’appartamento di Sacharov, come nasceva l’opposizione

Marta Dell'Asta

Il risveglio della coscienza personale e civile nella società totalitaria, quello che chiamiamo dissenso, è nato nelle cucine dei caseggiati sovietici. Qui sbocciava in segreto un movimento che scaturiva dai rapporti personali.

L’appartamento numero 68 dello stabile di via Čkalov (oggi Zemljanoj Val) 48, a Mosca, ha visto passare tra le sue mura una moltitudine di persone, famose e non famose, che portavano su di sé il peso di una storia difficile, di persecuzioni, arresti e reclusioni, sconfitte, ostracismi, effetto del regime totalitario.
Nell’ultima fase, in quell’appartamento ha vissuto anche Andrej Sacharov, fisico nucleare, famoso dissidente e Premio Nobel, ed è per questo che oggi vi si trova il «Museo Andrej Sacharov», ma ancor prima del suo arrivo c’era stata una vita intensa e incredibile.

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Marta Dell'Asta

Marta Carletti Dell’Asta, è ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si è specializzata sulle tematiche del dissenso e della politica religiosa dello Stato sovietico. Pubblicista dal 1985, è direttore responsabile della rivista «La Nuova Europa».

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