13 Giugno 2017

Havel: «Vivere intensamente» – Diario carcerario

Angelo Bonaguro

La Biblioteca Havel ha pubblicato in fac-simile il diario tenuto dallo scrittore durante la sua prima esperienza carceraria nel 1977. La tentazione del compromesso col regime, la consapevolezza del proprio limite, la riscoperta della responsabilità.

Quarant’anni fa, nel gennaio 1977, a Praga nasceva l’iniziativa informale Charta 77, che per 20 anni avrebbe costituito una spina nel fianco del regime comunista.
Secondo il Documento programmatico, la Charta non si concepiva come «base per un’attività politica di opposizione», e neppure intendeva «avanzare propri programmi di riforme e mutamenti politici o sociali», bensì «condurre un dialogo costruttivo con il potere politico e statale, in particolare facendo presente i diversi casi di violazione di diritti umani e civili (…), ed operando come intermediaria in eventuali situazioni di conflitto». Il regime, nonostante avesse sottoscritto gli accordi di Helsinki che lo impegnavano proprio nell’ambito del rispetto dei diritti umani, non poteva accettare simili iniziative dal basso, e «reagì secondo il proprio folclore» (Vaculík). Iniziò la campagna mediatica contro Charta 77 (in prima linea il «Rudé Právo» con il famigerato articolo Falliti e usurpatori), seguirono le «dichiarazioni spontanee» di collettivi operai fino al triste spettacolo allestito il 28 gennaio al Teatro nazionale, dove i rappresentanti della cultura furono convocati a sottoscrivere la cosiddetta «Anticharta», un retorico documento di condanna.
Ricorda monsignor Malý il quale, nonostante le iniziali prudenze della Chiesa, fu uno dei primi firmatari: «Charta 77 fu la prima forma di resistenza organizzata contro il regime… Anche se si trattava di un’iniziativa civile spontanea, dava l’impressione di un gruppo organizzato, e questo spaventava il potere».
Furono fermati e interrogati i tre portavoce: il drammaturgo Václav Havel, l’ex-ministro riformista Jiří Hájek e il filosofo Jan Patočka. Quest’ultimo, dopo aver avuto un incontro informale con il ministro degli esteri olandese in visita a Praga, fu sottoposto a un estenuante interrogatorio e morì il 13 marzo.
Dei tre portavoce, Havel era il più giovane e fu l’unico ad essere trattenuto il 14 gennaio 1977 nel carcere giudiziario di Ruzyně con la pesante accusa di «associazione sovversiva» (par. 98). L’attività sovversiva si riferiva sia alla sua Lettera a Husák del 1975, una lucida analisi del sistema totalitario e della «crisi morale e spirituale della società» socialista[1], sia ai suoi contatti con membri dell’emigrazione, che secondo la lettura ufficiale avrebbero organizzato dall’estero l’attività di Charta 77.

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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