Società
La storia ci punisce. Orlov alla corte

La storia ci punisce. Orlov alla corte

Il direttore di Memorial attualmente detenuto in Russia parlando alla corte ha inchiodato i giudici alle proprie responsabilità. Senza una giustizia indipendente non ci sarà nessun cambiamento.

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Kara-Murza ricoverato nell’ospedale del carcere

Kara-Murza ricoverato nell’ospedale del carcere

Da diversi giorni non si hanno notizie sulle condizioni di salute del giornalista e politico Vladimir Kara-Murza, condannato l’anno scorso a 25 anni di carcere per aver criticato la politica di Putin e la guerra. Kara-Murza è stato ricoverato nell’ospedale del carcere, ma finora agli avvocati non è stato concesso di incontrarlo.

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Ho visto il mio paese tradire se stesso

Ho visto il mio paese tradire se stesso

Da intervistatrice a intervistata, la giornalista che sul suo canale «Dillo a Gordeeva» ha interrogato i personaggi più in vista dell’opposizione russa, parla di sé e delle proprie scelte professionali e di vita. (Intervista di Flavio Villani)

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Oleg Orlov, andare in prigione è un lavoro

Oleg Orlov, andare in prigione è un lavoro

Il 27 febbraio scorso Oleg Orlov, co-presidente di Memorial, è stato condannato a 2 anni e mezzo di reclusione per aver condannato l’invasione dell’Ucraina. In attesa della sentenza di appello, in un’intervista ha raccontato cosa vuol dire essere dissidente.

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Gli «agenti stranieri» sbarcano in Georgia

Gli «agenti stranieri» sbarcano in Georgia

Incurante delle proteste interne e internazionali, il governo georgiano ha approvato la controversa legge sugli «agenti stranieri», sorpassando persino il veto presidenziale. Spalleggiato da gran parte dell’ortodossia, rischia di inimicarsi Europa e USA in una fase geopolitica delicata.

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Andare in prigione per dei fiori

Andare in prigione per dei fiori

Dar’ja Kozyreva ha portato dei fiori al monumento al poeta ucraino Taras Ševčenko. Ora è una giovanissima prigioniera di coscienza russa.

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Naval’nyj: sotto processo anche i suoi avvocati

Naval’nyj: sotto processo anche i suoi avvocati

Accusati di far parte di un’organizzazione «estremista», gli avvocati che hanno difeso Naval’nyj a loro volta stanno finendo nella macchina repressiva della giustizia russa. «I vostri familiari sono autentici eroi – aveva scritto l’attivista alle loro famiglie, – sono l’orgoglio della loro professione».

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C’è sempre qualcosa di buono da raccontare

C’è sempre qualcosa di buono da raccontare

I post di una vecchia amica russa, Tat’jana Daševskaja, sono un’occasione per riconciliarci con la natura umana. La solidarietà non è un discorso, è la vita di ogni giorno.

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Ho ricominciato da zero in Montenegro

Ho ricominciato da zero in Montenegro

Un giovane manager russo – uno tra i tanti – ha deciso di lasciare il suo paese prima ancora della guerra, per ricostruire la sua vita in Europa. Cerchiamo di capire le ragioni che lo hanno spinto a un taglio così radicale, e in cosa spera per il futuro. (Intervista di M. Dell’Asta).

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Un angelo nel rogo di Mosca

Un angelo nel rogo di Mosca

La storia di Maksim, «una vita che non doveva esserci».

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Posso solo pregare…

Posso solo pregare…

Non è un grido rinunciatario ma la mendicanza di giudizio, senso di responsabilità e forza.

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Chiedo perdono in ginocchio agli ucraini

Chiedo perdono in ginocchio agli ucraini

Il 6 marzo 2024 il giornalista di RusNews Roman Ivanov è stato condannato a sette anni di colonia penale per aver pubblicato tre post sui crimini dell’esercito russo. Il giornalista non si è mai riconosciuto colpevole e l’Associazione Memorial lo considera detenuto politico. Presentiamo la sua ultima parola prima della condanna.

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Riti elettorali e paure

Riti elettorali e paure

Delusione perché non c’è stata un’uscita in massa allo scoperto. Ma bisogna fare i conti con la realtà, tutta intera…

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Il «mondo russo» si fa largo in rete (o almeno ci prova)

Il «mondo russo» si fa largo in rete (o almeno ci prova)

La Russia vuole un web parallelo. Dopo il blocco dei social di Meta, il Cremlino va all’attacco dei contenuti di wikipedia. Un passo ulteriore verso il distacco dalla rete globale per crearne una nazionale e depurata. Timori di oscuramento durante la tornata elettorale.

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Signor giudice, lei non ha paura?

Signor giudice, lei non ha paura?

L’attivista per i diritti umani Oleg Orlov, presidente della sezione Diritti umani di Memorial, è stato condannato a 2 anni e mezzo di carcere per aver «screditato» l’esercito e aver definito fascista l’attuale governo. Nella sua «ultima parola» invita a non perdersi d’animo.

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San Pietroburgo, città di volontari

San Pietroburgo, città di volontari

Chi lo dice che ormai tra russi e ucraini c’è odio inestinguibile? La creatività di un sacerdote dimostra che non è così. Molti volontari russi si prendono cura dei profughi ucraini, che paradossalmente ricevono aiuto nel paese che ha aggredito la loro terra.

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Messaggi che bucano i muri

Messaggi che bucano i muri

Secondo fonti indipendenti, in Russia il numero dei prigionieri politici è in aumento. Ma parallelamente cresce un’ampia rete di volontari che visitano le prigioni o scrivono ai detenuti. A volte basta una lettera o qualche notizia per ricordare loro che qualcuno li pensa.

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E tutto crollò, e calarono le tenebre…

E tutto crollò, e calarono le tenebre…

Pasqua 2014, Naval’nyj il laico confessa di essere credente, secondo il suo stile e la sua sensibilità: la sua è una fede operante. Tra questo slancio iniziale e il buio della fine, si aprirà il mistero della sofferenza e della solitudine. Prima del trionfo…

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La riconciliazione tedesco-polacca: un esempio per l’oggi

La riconciliazione tedesco-polacca: un esempio per l’oggi

Nel 1973, a quasi 30 anni dalla fine della guerra, alcuni cattolici tedeschi fondarono l’Opera Maximilian Kolbe per avviare un processo di riconciliazione con le vittime polacche dei campi di concentramento nazisti. Un’iniziativa partita dal basso, scomoda per entrambi i paesi, ma che porta ancora frutti. Un esempio da tener presente.

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Caso Skočilenko: 7 anni di carcere per cinque adesivi

Caso Skočilenko: 7 anni di carcere per cinque adesivi

Il 16 novembre a San Pietroburgo è stata condannata a 7 anni di carcere l’artista Aleksandra Skočilenko: aveva sostituito alcuni segnaprezzi di un supermercato con adesivi che riportavano notizie sulle azioni di guerra russe in Ucraina.

GLI AUTORI DELLA NUOVA EUROPA

FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA

Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.

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