22 Aprile 2024

Ho ricominciato da zero in Montenegro

Vladimir Šmelëv

Un giovane manager russo – uno tra i tanti – ha deciso di lasciare il suo paese prima ancora della guerra, per ricostruire la sua vita in Europa. Cerchiamo di capire le ragioni che lo hanno spinto a un taglio così radicale, e in cosa spera per il futuro. (Intervista di M. Dell’Asta).

Vladimir, lei cosa faceva a Mosca prima di lasciare il paese?
Ho un curriculum lavorativo molto vario. Lo ricostruisco a ritroso: dal 2018 fino al 2021 per tre anni sono stato vicedirettore della Scuola Letovo, nella Nuova Mosca, un progetto ambizioso di scuola privata, in pratica un istituto per studenti d’eccellenza. Ci ho lavorato sin dall’inizio, è nata anche grazie ai miei sforzi.

Che tipo di scuola era?
Una scuola triennale, di alto livello dal punto di vista del modello formativo; era ai primi posti nella classifica delle scuole che insegnano in base ai programmi del «Baccellierato internazionale». Il successo della scuola dipendeva in gran parte dal sostegno dato ai ragazzi superdotati, in modo da aprir loro l’accesso alle migliori università mondiali. Naturalmente, l’idea stessa su cui si basava la scuola non prevedeva l’isolamento attuale della Russia.


Foto di apertura: Unsplash.com

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Vladimir Šmelëv

Vladimir Šmelëv è stato vicedirettore della scuola Letovo, nella Nuova Mosca e prorettore dell’Università umanistica ortodossa San Tichon, di Mosca. Attualmente vive in Montenegro dove dirige la rete di scuole Adriatic.

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