13 Giugno 2022

Polonia: i volontari russi che aiutano i profughi ucraini

Angelo Bonaguro

A Medyka, al confine polacco-ucraino, un gruppo di emigrati russi assiste i profughi dalle zone del conflitto. Perché «è inutile perdere tempo a spiegare che non siamo d’accordo con chi comanda. Andiamo piuttosto ad aiutare chi ha sofferto».

«Quando è iniziata la guerra, mi sono sentita di nuovo molto russa. Perché è profondamente ingiusto che vogliano portarti via la tua lingua e ciò con cui sei cresciuta. È come se altri se ne impossessassero, mentre ti dicono: “Sei russa, sei colpevole”. E che diavolo, ragazzi! Non smetterò di essere russa, non rifiuterò di esserlo, non dirò: guardate, ho un passaporto australiano. No: io sono russa, ed è anche per questo che mi trovo in questo centro e aiuterò i rifugiati».

Come Julija, altri russofoni sono presenti al confine a rispondere alle esigenze di chi arriva dall’Ucraina o di chi ha deciso di ritornarvi, rendendosi conto che proprio ora il paese ha bisogno di aiuto.

Uno dei più «famosi» è l’antropologo Georgij Nurmanov, trasferitosi dieci anni fa con la famiglia in Polonia perché per la moglie era diventato impossibile vivere in Russia, dato che lavorava per una ONG americana che si occupava di società civile e diritti umani.

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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