4 Marzo 2016

RUSSIA ALL’OPERA. I Danilov e il sito Pravmir

Tat'jana Krasnova

Un uomo d’affari e sua moglie hanno creato un sito ortodosso libero e dinamico. Dove tutti hanno diritto di parola, e invece di litigare, si impara a stimare l’avversario. Tre milioni i lettori ogni mese.

Cercando di immaginare una serie di materiali che raccontassero di persone e di progetti che a partire da zero, da soli, spesso dovendo contrastare forti opposizioni, nella Russia di oggi sono riusciti a fare qualcosa di nuovo e di utile per la società, ho scelto non a caso come primo racconto il programmista e uomo d’affari Anatolij Danilov, sua moglie, la filologa e insegnante Anna e la loro creatura «Pravmir».

Potremmo tranquillamente definire la Russia di oggi come un enorme campo di discussione. La popolazione del paese, abituata da quasi cent’anni all’unità di pensiero, si è spaccata in due in modo definitivo e irrevocabile su qualsiasi tema, dai processi politici globali fino al metodo di conservazione dei cetrioli per il lungo inverno russo. Siamo categoricamente e implacabilmente in disaccordo l’uno con l’altro, nonostante da noi non esista alcuna cultura del disaccordo e l’esperienza di convivenza con persone che la pensano diversamente da noi. Forse è per questo che lo spazio della nostra discussione è più simile ad un campo di battaglia.

Gli ultimi anni e in particolare quello appena passato, a cominciare dai fatti ucraini e con l’Anschluss della Crimea, sono diventati per molti di noi letteralmente tragici. I nostri anziani, abituati a credere alla televisione, ci chiamano traditori, noi perdiamo gli ultimi rimasugli di contegno cercando di dimostrare ad ex amici che gli ucraini non si sono trasformati in una notte in cannibali e che in Europa gli omosessuali non crocifiggono i bambini russi ad ogni incrocio. Riescono a litigare i colleghi al lavoro, i passeggeri sul taxi, i musicisti della stessa orchestra.
Litighiamo. Ogni giorno ci riesce sempre più difficile capirci.
Purtroppo le questioni religiose non erano semplici neanche durante i periodi più tranquilli. Oggi per molti di noi la linea del fronte passa proprio attraverso il nostro cuore, attraverso lo spazio della nostra fede.
Proprio per questo motivo ho molta voglia di parlare con il direttore di un sito unico nel suo genere «Ortodossia e mondo» («Pravoslavie i mir» da qui «Pravmir»), Anna Danilova.

T.K.: Anna, per me www.pravmir.ru è tutto meno che un indirizzo da inserire in un motore di ricerca. Scrivo per la sua rivista da molti anni, sono una sua fedele lettrice e un suo fervente difensore in tutte le discussioni con gli amici. E di discussioni ne sorgono tante. «Vuoi che non ci sia nessun altro posto dove ti possano pubblicare?» si stupiscono gli amici liberali. «Lì pubblicano certi reazionari antisemiti!» «Chi è che invitate? – si meravigliano gli oppositori radicali, – Dei cattolici che vogliono insegnarci a credere in Dio».
– Cacciate via quei liberali venduti!
– Vietate questi ortodossi fanatici!…
Pravmir invita tutti al dialogo. E sono già 12 anni che sta a viso scoperto sotto una violenta pioggia di critiche e cresce, si rafforza e diventa sempre più interessante e importante. Oggi è un portale multimediale sull’ortodossia e la vita della società che ha un pubblico di circa 3 milioni di lettori al mese. Pravmir è informazione, rassegne analitiche, commenti e interviste, audio, video e infografica. Pravmir parla anche di che cosa significa osservare il digiuno e pregare, parla di storia della Chiesa e di come affrontare i temi più dolenti e spinosi del giorno d’oggi.
Allora, la mia prima domanda ad Anna è: come ci siete riusciti? Tra tutti i mezzi d’informazione ortodossi come ha potuto nascere una fonte così eccezionale e unica nel suo genere?

A.D.: Bisogna dire che nel settore ortodosso del web ci sono molti siti dedicati ai temi più vari. Ci sono biblioteche di opere teologiche, raccolte di spartiti, siti d’arte e forum di credenti. Era così anche nel 2004, quando il fondatore di Pravmir, il mio defunto marito Anatolij Danilov capì che all’interno di tutta questa varietà non esisteva un sito che raccontasse dell’ortodossia alla gente che di Chiesa non sapeva assolutamente niente. C’era bisogno di un sito che parlasse con parole semplici alla gente semplice delle cose che per lei sono utili e importanti e di quello che spesso non si può chiedere a nessuno. A quel punto è arrivato Pravmir che è risultato essere davvero necessario.

T.K.: Un sito su come bisogna comportarsi in una chiesa ortodossa, come osservare il digiuno, chi pregare, se si può entrare in chiesa a capo scoperto, come e di cosa si può parlare con un prete… Come è accaduto che dal discutere di questi temi molto sentiti Pravmir è arrivato a scrivere di quello di cui scrive ora: di guerra e di pace, di Oriente e Occidente, di Europa e Russia, di cultura e educazione.

A.D.: Siamo usciti per la prima volta dai soliti temi nei giorni dell’incidente della centrale idroelettrica Sajano-Šušenskaja nel 2009 [sul fiume Enisej; in seguito all’avaria morirono 75 persone – ndr]. Allora, per l’ennesima volta si era alzata la tensione nelle ex repubbliche sovietice dell’Asia centrale e poi era cominciata la serie di rivoluzioni nel vicino Oriente. Proprio in quel momento sul sito si discuteva animatamente se si potesse mangiare il salame durante il digiuno, anche se nel nostro salame ormai di carne non ce n’è neanche l’ombra. Ed ecco che una lettrice ci scrive: «Ma guardate! C’è gente che vive in villaggi che stanno per essere sommersi dall’inondazione; i cristiani vengono perseguitati; dei preti ortodossi nascondono in casa loro dei musulmani per difenderli da altri musulmani; il mondo intorno a noi cambia ogni secondo; accadono delle e vere e proprie tragedie e voi discutete del salame!?» e allora abbiamo pensato: beh, ha ragione. I credenti vivono come se una parete impermeabile li dividesse dal resto del mondo. Allora per la prima volta ci siamo messi a scrivere di quello di cui gli altri mezzi di comunicazione ortodossi non scrivevano: della vita dei cristiani oltre le pareti delle chiese.

T.K.: Questo movimento di uscita verso la società mi sembra importantissimo. In Oriente come in Occidente è chiaro che ci troviamo in una crisi terribile, non solo economica, ma politica, sociale e antropologica. Come possono viverla i cristiani? Possono salvarsi da soli e conservare lo spazio attorno a loro?

A.D.: Secondo noi è proprio questa la missione di Pravmir, l’unione dei cristiani davanti ai cambiamenti globali. Proprio per questo siamo stati la prima fonte ortodossa a pubblicare autori cattolici. Mi ricordo la sua prima intervista che concesse a Pravmir tanti anni fa. Allora con lei avevamo parlato di Cristianesimo e volontariato e io avevo paura di pubblicare l’intervista sul sito. Temevo le reazioni contro un autore cattolico, ma la reazione sia del laicato che del clero è stata molto vivace e piena di curiosità. Allora ho capito che nonostante tutto quello che ci divide, ci unisce qualcosa di molto più grande.

T.K.:…E questa cosa è Cristo!

A.D.: Oggi su Pravmir scrivono sia protestanti che cattolici, musulmani, e atei. Uno dei nostri autori preferiti è Natalia Cholmogorova che si considera atea. Nessuno dei nostri autori credenti ha mai scritto articoli così provocatori, profondi e acuti, per esempio sul problema dell’aborto. Per noi è molto importante il dialogo con persone come Nataša o come Irina Jasina.

T.K.: Quindi: siete riusciti a evitare conflitti di carattere religioso e la gente si abitua via via sempre di più al fatto che su Pravmir si sentono voci di varie confessioni. Ma che fare con i conservatori e i liberali? A giudicare dai commenti a certi articoli, per poco non si viene alle mani.

A.D.: Sì, nei momenti di tensione politica evidentemente i punti di vista si dividono in modo violento, ma per me c’è una cosa che resta per sempre importante: la persona e la preoccupazione per la persona devono sempre essere più importanti di qualsiasi sistema e modello politico. È sempre stato importante per noi non presentare come la verità in ultima istanza il punto di vista che più ci piace in quel dato momento. Faccio un semplice esempio: Harry Potter. Ci sono dei preti meravigliosi e intelligenti che ritengono che i libri della Rowling facciano bene ai bambini e siano profondamente cristiani. Ci sono dei preti non meno meravigliosi convinti che sia la propaganda di superstizioni e stregoneria. Vogliamo dare voce agli uni e agli altri e vogliamo mostrare che nessuna tra le due posizioni è «giusta». «Nell’essenziale l’unità, nelle cose secondarie la diversità e in tutto l’amore». Possiamo considerare questa frase il motto di Pravmir. Per noi è molto importante che i nostri lettori pensino e prendano decisioni autonomamente, imparino a scegliere il punto di vista che più gli si confà ma allo stesso tempo ascoltino e rispettino quello opposto.

T.K.: E infine la mia domanda preferita: l’ortodossia è un bene. Ma l’ortoprassi, cioè un modo d’agire che corrisponda alle proprie convinzioni è la cosa che mi sembra più importante. Non molto tempo fa Pravmir ha creato la propria fondazione. È stata pensata come una fondazione per l’aiuto alle famiglie numerose…

A.D.: E lei allora ci ha proposto un programma di aiuto a queste famiglie per l’educazione e l’istruzione dei bambini. Borse di studio per i bambini dotati e con abilità pratiche appartenenti a famiglie numerose: è un programma molto importante perchè si tratta di un contributo al nostro futuro, di investire in un’autentica élite in crescita. Per ora questo programma procede più lentamente di quello che vorremmo. Spesso non è semplice spiegare alla gente che educare un bambino non è meno importante che salvarne uno malato, per esempio. Ma la fondazione va avanti. Aiutiamo persone gravemente malate, sia bambini che adulti. In genere, cerchiamo di migliorare lo spazio intorno a noi.

In questo modo, concludo, assieme al loro padre spirituale e a un pugno di amici e collaboratori i Danilov sono riusciti a creare una piattaforma nella quale oggi molti di noi possono esprimersi (e in Russia di queste piattaforme praticamente non ce n’è più) e, cosa ancor più importante, noi possiamo cercare di ascoltarci l’un l’altro. Mantenendo la diversità nelle cose secondarie e l’amore in tutto.

Tat'jana Krasnova

Docente presso la facoltà di Giornalismo dell’Università Statale di Mosca Lomonosov, coordinatrice dell’Istituto di beneficenza per bambini “Una busta per Dio“.

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI

Abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

ABBONATI