13 Maggio 2019

L’ortodossia russa al bivio europeo

Vladimir Zelinskij

La crisi di rapporti all’interno del mondo ortodosso è emersa clamorosamente nel 2016, col Concilio di Creta, che non ha potuto essere veramente panortodosso. Da allora la difficoltà a usare la conciliarità è diventata sempre più evidente. Ai contrasti attorno alla Chiesa autocefala ucraina si aggiungono ora i problemi degli ortodossi di origine russa in Europa. La sfida scottante e centrale è quella dell’unità. Padre Zelinskij, parroco della comunità dell’arcivescovado delle Chiese ortodosse di tradizione russa a Brescia, ripercorre la tormentata storia di questa comunità.

La sua denominazione è piuttosto lunga: Arcivescovado delle Chiese ortodosse di tradizione russa in Europa Occidentale. Si tratta di una diocesi della Chiesa russa, piccola, indipendente e non tanto conosciuta. Per spiegare la sua provenienza e la sua identità, bisogna tornare indietro di un secolo. La Rivoluzione del 1917 ha cambiato e sconvolto tutto in Russia (e non solo) e anche la Chiesa è stata coinvolta. La sua conseguenza immediata, oltre alla guerra civile, fu l’emigrazione massiccia dei chierici. «Emigrazione», però, è un termine troppo pacifico, quasi idilliaco: sarebbe più giusto parlare di una vera e propria fuga di fronte all’invasione barbarica. Prima che le frontiere sovietiche fossero chiuse per 70 anni, un paio di milioni di cittadini dell’ex-impero russo riuscì a scappare in Occidente e in Oriente. La maggior parte di essi erano ortodossi.
Fin dall’inizio, nel loro ambiente, si aprì la divisione tra coloro che rimanevano fautori ferventi della Patria e della Chiesa – che avevano perduto ma che avrebbero dovuto un giorno recuperare come se nulla fosse accaduto – e coloro che avevano scelto il destino europeo anche rispetto alla dimensione ecclesiale, senza coinvolgersi con una posizione politica intransigente. Avvenne così il primo scisma, e la Chiesa Russa all’Estero si staccò dalla Metropolia di Mosca in Europa Occidentale, guidata all’epoca dal metropolita Evlogij.

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Vladimir Zelinskij

Sacerdote ortodosso (del Patriarcato di Mosca) è filosofo, teologo e traduttore. Dal 1991 vive in Italia, ha insegnato lingua e civiltà russa all’Università cattolica di Brescia e di Milano. Ha al suo attivo numerosi testi di teologia e spiritualità.

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