10 Marzo 2020

Stalin, la progenie dell’inferno

Iosif Brodskij

Un saggio su Stalin del poeta Iosif Brodskij. Scritto nel 1973, prende le mosse dai ricordi d’infanzia e si chiede donde venga il fascino oscuro e persistente di questa personalità. Lo stalinismo non muore perché è un sistema di pensiero e noi abbiamo perso il criterio per giudicarlo. Presentiamo ampi stralci del testo.

Ritengo che nella storia mondiale non ci sia stato un assassino la cui morte è stata pianta da così tanti e così sinceramente. Se il numero dei piangenti si può facilmente spiegare con la grandezza della popolazione e i mezzi d’informazione (nel qual caso Mao, il giorno in cui morisse, avrebbe il primato), invece la qualità di queste lacrime è ben più difficile da spiegare.

Vent’anni fa io avevo 13 anni, ero a scuola e fummo tutti radunati nell’aula magna; ci ordinarono di metterci in ginocchio e la segretaria della cellula di Partito – una tipa che sembrava un uomo, con una corazza di decorazioni sul petto – con un gesto di preghiera ci gridò dal palco:

«Piangete, bambini, piangete! è morto Stalin!», e lei per prima si sciolse in alti lai. Noi, non c’era scampo, cominciammo a tirar su col naso e poi, pian piano, a singhiozzare davvero. La sala piangeva, il presidium piangeva, i nostri genitori piangevano, i vicini piangevano, la radio trasmetteva la Marche funèbre di Chopin e qualcosa di Beethoven.

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Iosif Brodskij

Poeta e traduttore (1940-1996). Nato a Leningrado, dopo la scuola dell’obbligo svolge lavori manuali di vario tipo. Nel ’57 comincia a scrivere poesie e ad occuparsi di traduzioni dall’inglese e dalle lingue slave, apprezzato e incoraggiato dalla poetessa Anna Achmatova. Nel ’64 viene accusato di «parassitismo» e dopo un processo-farsa è condannato a 5 anni di deportazione. Liberato dietro le pressioni dell’opinione pubblica internazionale, il 4 giugno 1972 viene costretto a lasciare la Russia, dove non farà mai più ritorno. Si stabilisce in America, dove insegna in università. Nel 1987 riceve il premio Nobel per la letteratura. È sepolto a Venezia.

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