7 Maggio 2020

Orwell e Mister Jones

Roberto Sarracco

Uscito in sordina nel 2019, il film Mr. Jones racconta di Gareth Jones, il giornalista britannico che per primo scoprì e fece conoscere in Occidente l’Holodomor, lo «sterminio per fame» di milioni di persone nell’Ucraina sovietica, perpetrato dal governo staliniano tra il 1932 e il ’33. Gareth pagò con la vita il suo servizio alla verità.

Il film si concentra sulla visita del marzo ’33, in cui Gareth vide scene di fame e miseria già a Mosca, sua prima tappa, per poi scoprire la devastazione totale camminando per la campagna ucraina. Il film crea scene potenti su questo viaggio clandestino durante il quale, secondo Holland, Jones riesce a sfuggire al suo accompagnatore ufficiale che aveva il compito di mostrargli i trionfi dell’industrializzazione in Ucraina: la prima scoperta è l’improvvisa e agghiacciante visione dei passeggeri silenziosi e galvanizzati da un tozzo di pane, ammassati su un carro merci ferroviario di fortuna; poi appaiono i lavoranti costretti a smistare con rapidità tonnellate di sacchi di grano diretti a Mosca, sotto i fucili spianati delle guardie, case abbandonate con defunti morti di fame nel sonno, bambini smagriti, allucinati e costretti dalla fame al cannibalismo.

Al suo ritorno a Mosca, nella realtà come nel film, Gareth subì pressioni fortissime, soprattutto da Walter Duranty, premio Pulitzer e firma del New York Times e Time Magazine, ben affermatosi a Mosca e presso il Partito come voce autorevole per l’Occidente dei grandi successi economici e sociali dell’URSS. Scriveva Duranty sul Time nell’aprile del ‘33: «Non c’è reale carestia o morte per carestia, ma c’è ampia mortalità per malattie dovute alla malnutrizione».

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Roberto Sarracco

Laureato in lingua e letteratura russa e tedesca, ha conseguito il dottorato in slavistica nel 2014 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dopo aver svolto periodi di studio e ricerca a Friburgo, Monaco di Baviera e Mosca. Le sue ricerche si sono concentrate in particolare sugli scrittori F.M Dostoevskij e N.A. Kljuev, sulla traduzione letteraria e sui rapporti fra cristianesimo e letteratura russa. Oggi vive e lavora a Dublino, come consulente per l’innovazione digitale.

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