17 Dicembre 2023

La «lingua di legno» alle origini della menzogna ideologica

Roberto Sarracco

Visto lo stretto legame che sussiste tra il pensiero e la lingua, non possiamo considerare innocenti i giochi verbali della propaganda. Manifestano una concezione del mondo polarizzata che ha origini antiche, e che si è incarnata in punti nevralgici della storia.

Negli anni Settanta si affermò in Francia l’espressione langue de bois, letteralmente «lingua di legno», una locuzione che in italiano potrebbe tradursi con «menare il can per l’aia» o «politichese». Eppure langue de bois si riferiva a un campo semantico specifico, riferendosi ironicamente al discorso comunista nel dibattito politico-culturale francese e sovietico, a significare il suo carattere innaturale e macchinoso.

È utile riprendere oggi le origini di quell’espressione e gli studi che ha ispirato per smascherare le aporie dell’attuale autoritarismo russo e della sua legittimazione della guerra in Ucraina. Vorremmo qui mostrare come il discorso ideologico sovietico si è radicato a tal punto da influenzare il pensiero e il giudizio di realtà fino a oggi.


(foto d’apertura: T. Levitasova, Train Kyiv-Rakhiv, 2022 – instagram)

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Roberto Sarracco

Laureato in lingua e letteratura russa e tedesca, ha conseguito il dottorato in slavistica nel 2014 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dopo aver svolto periodi di studio e ricerca a Friburgo, Monaco di Baviera e Mosca. Le sue ricerche si sono concentrate in particolare sugli scrittori F.M Dostoevskij e N.A. Kljuev, sulla traduzione letteraria e sui rapporti fra cristianesimo e letteratura russa. Oggi vive e lavora a Dublino, come consulente per l’innovazione digitale.

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