23 Novembre 2021

Quello strano ortodosso francese che sfidava la nostra libertà

Adriano Dell’Asta

A 100 anni dalla nascita, ricordiamo il pensatore francese Olivier Clément e il suo cammino umano: dal nulla esistenziale al riconoscimento che anche al fondo della materia c’è il volto di chi la crea.

Cento anni fa, nel novembre 1921, nasceva Olivier Clément: all’inizio un pagano mediterraneo, come lui stesso amava definirsi, pieno di dubbi e di domande, successivamente precipitato nell’ateismo e in una vera e propria notte dell’anima. Prostrato dal peso del nulla che lo aveva travolto, precipitato in un vuoto in cui «essere nulla, essere tutto, tutto è uguale», si trovò sempre più tentato di smettere di evitare le auto che gli venivano incontro mentre attraversava la strada. Finché «non fu più solo», come scrisse lui stesso, e incontrò l’Ortodossia, in particolare nella figura di due pensatori russi, Vladimir Losskij e Nikolaj Berdjaev, che poi con le loro opere lo avrebbero accompagnato per tutta la vita, trasformandola in una ininterrotta testimonianza della pienezza dell’essere.

 

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Adriano Dell’Asta

È docente di lingua e letteratura russa presso l’Università Cattolica. Accademico della Classe di Slavistica della Biblioteca Ambrosiana, è vicepresidente della Fondazione Russia Cristiana.

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