25 Febbraio 2020

I nuovi martiri e la convenienza della Croce

Riccardo D’Alessandro

Nel suo recente passato la Russia non conta solo tragedie ma anche l’onore di tanti martiri per la fede. Come la granduchessa Romanov, Elizaveta Fëdorovna. La sua opera innovatrice ispira ancora oggi nuove forme di assistenza agli ultimi.

In febbraio la Chiesa russa celebra la memoria dei nuovi martiri e confessori della fede, vittime della violenta campagna antireligiosa dei bolscevichi nel XX secolo. Finora la Chiesa russa ha canonizzato 1784 uomini e donne che hanno offerto la loro vita fra il 1917 e la fine dell’URSS. Le loro storie non sono poi così lontane da noi; anche la Vergine apparsa a Fatima aveva parlato della conversione della Russia e delle sofferenze dei martiri nel secondo segreto, eppure spesso si sa ancora poco della loro vita. È davvero così importante ricordarli ancora? I loro interrogativi, le loro paure, i loro desideri e le loro sofferenze possono rispondere al cuore dell’uomo oggi? Il loro sguardo può indicarci una strada da percorrere?

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Riccardo D’Alessandro

Laureato in lingue all’Università di Bologna, insegna russo e spagnolo alle scuole medie e superiori. Fra i suoi interessi la letteratura russa, la storia della Chiesa ortodossa, l’arte religiosa medievale e le forme di dissenso nei paesi comunisti.

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