5 Giugno 2019
L’inizio della resurrezione della Russia. Secondo Evgenij Trubeckoj
Un grande pensatore sconosciuto in Occidente, Evgenij Trubeckoj, nei momenti drammatici del primo ‘900 volle sottoporre al vaglio dell’esperienza la propria fede e il proprio pensiero. Al di là del fallimento dei suoi sforzi politici seppe vedere la possibile resurrezione, che non esiste senza la morte.
Il pubblico – in Russia come in Occidente – lo conosce come l’autore di alcuni profetici scritti sull’icona, da lui indicata nello scorcio degli anni della rivoluzione come il faro spirituale a cui guardare per sottrarsi alla barbarie della nuova epoca e rimettersi in cammino verso una civiltà a misura d’uomo.
In realtà, insieme al fratello Sergej, Evgenij Trubeckoj (1863-1920) fu tra gli esponenti più profondi e sistematici del pensiero filosofico cristiano russo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. La sua opera e personalità sono recentemente state al centro di un incontro alla «Biblioteca dello spirito» di Mosca, in cui padre Georgij Mitrofanov, docente all’Accademia teologica di San Pietroburgo, ha presentato la sua recente monografia, frutto di anni di lavoro – come dice il titolo – su «Trubeckoj filosofo, teologo, cristiano».
Uno dei motivi conduttori del suo discorso è stata appunto la sorprendente unitarietà che si constata fra queste tre componenti della sua personalità: «Pur vivendo acutamente e riflettendo profondamente su tutte le molteplici attese religiose, sui problemi filosofici e i cataclismi sociali della sua epoca, Evgenij Trubeckoj seppe affermare visibilmente nell’integrità spirituale della sua persona e nell’armonia di concezione della sua opera la fedeltà alla tradizione dell’ortodossia universale e al passato storico della Russia».
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Giovanna Parravicini
Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.
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