5 Gennaio 2016

Una sorpresa in cui speravamo

Romano Scalfi

Il 12 febbraio prossimo papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill si incontreranno a Cuba. La notizia è storica perché un papa di Roma e un patriarca russo non si erano mai incontrati in tutta la storia della Chiesa.

La forte resistenza al riavvicinamento da parte degli ortodossi russi sembrava, sino a tempi recentissimi, assolutamente insuperabile. L’incontro dunque, ancorché svolto in campo neutro, avvicina la speranza dell’unità tra i cristiani. Cosa potrà significare questa possibile unità per il mondo attuale è difficilmente prevedibile, ma sarà sicuramente epocale. Come epocale fu, ma in senso negativo, lo scisma avvenuto nel 1054. Quindi non è solo una questione ecclesiastica quella cui stiamo assistendo, ma una svolta nella storia dell’umanità.

Intervista di M. Dell’Asta a p. Romano Scalfi

La notizia dell’incontro ci ha sorpresi tutti: una cosa del genere non era mai accaduta. Se pensiamo all’amore per l’unità con gli ortodossi con cui Lei ha iniziato Russia Cristiana, questo incontro cosa ci dice? Ha una particolare importanza?
Certo questo incontro è straordinario, nessuno se lo poteva immaginare. Credo che il papa abbia fatto di tutto per ottenerlo, e credo che in questo suo slancio vi sia l’ardente desiderio di pacificare in modo più profondo la Chiesa cattolica con la Chiesa ortodossa. Questo avvenimento capita in un momento oggettivamente difficile, perché la recente esplosione di nazionalismo che ha invaso la Russia ha portato di conseguenza un certo sospetto verso l’Occidente in genere, e quindi anche verso la Chiesa cattolica. Ma proprio le posizioni politiche che acuivano le distanze sono diventate insperatamente l’occasione per superare i blocchi che esistevano. È la logica di Dio, che supera quella umana.
Penso che l’incontro potrà essere l’inizio di un cambiamento di mentalità per un’unione reciproca più grande. Questo è quello che ci attendiamo tutti quanti e che ci auguriamo.

Lei dice che l’occasione dell’incontro l’ha fornita papa Francesco urgendo il patriarca; e d’altro canto che il Patriarca, ben conoscendo il conservatorismo di certi ambienti della sua Chiesa, ha fatto un passo coraggioso.
Certo. Noi sappiamo che personalmente il patriarca ha sempre guardato con sincera simpatia al cattolicesimo. Ancor prima di diventare patriarca aveva scritto l’introduzione al libro del cardinal Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, che era stato rieditato in russo nel 2006 dall’editrice «Biblioteca dello spirito». Kirill ha dimostrato il suo desiderio di collaborare all’unità delle Chiese; io sono persuaso che lui voglia veramente collaborare a questa causa. Tuttavia, la situazione generale della sua Chiesa, soprattutto dell’episcopato, lascerebbe pensare che questo non sia il momento più adatto. In questo suo passo coraggioso Kirill è stato sicuramente aiutato dall’ardente misericordia di papa Francesco, che ha già fatto tanti miracoli, e penso che questo sia un altro.

La prima reazione è quella di una gratitudine immensa per la possibilità che lo Spirito ci offre in questo incontro. E non penso in prima battuta ai risultati che ne potranno venire, le nostre divisioni anche recenti potranno ancora farci procedere con lentezza; penso soprattutto alla sfida che lo Spirito ci lancia mostrandoci che comunque la Sua volontà è quella dell’amore e della stima reciproca.
La gratitudine è per i nostri Padri che con questo gesto compiono un atto di coraggio, che in molti sognavano, che da tanto tempo si attendeva ma che fin qui non si era arrischiato.
Andiamo a questo incontro nell’anno della Misericordia e questo ci predispone nella maniera giusta: il Santo Padre ci sta ricordando che la dimensione in cui dobbiamo vivere è quella del perdono, ancora una volta del perdono che ci genera e rigenera in ogni istante e col quale dobbiamo guardarci, non per lasciarci abbattere dai torti che in passato ci siamo scambiati, ma per prendere lo slancio dalla grandezza che ci attende.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DELLA SANTA SEDE E DEL PATRIARCATO DI MOSCA
La Santa Sede e il Patriarcato di Mosca hanno la gioia di annunciare che, per grazia di Dio, Sua Santità Papa Francesco e Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, si incontreranno il 12 febbraio p.v. Il loro incontro avrà luogo a Cuba, dove il Papa farà scalo prima del suo viaggio in Messico, e dove il Patriarca sarà in visita ufficiale. Esso comprenderà un colloquio personale presso l’aeroporto internazionale José Martí dell’Avana e si concluderà con la firma di una dichiarazione comune.
Questo incontro dei Primati della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa russa, preparato da lungo tempo, sarà il primo nella storia e segnerà una tappa importante nelle relazioni tra le due Chiese. La Santa Sede e il Patriarcato di Mosca auspicano che sia anche un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà. Invitano tutti i cristiani a pregare con fervore affinché Dio benedica questo incontro, che possa produrre buoni frutti. (www.news.va)

Romano Scalfi

Sacerdote (1923-2016), nel 1957 ha fondato a Milano il Centro Studi Russia Cristiana, cui ha associato la Rivista “Russia Cristiana” (poi “L’Altra Europa” e “La Nuova Europa”).

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