18 Novembre 2019

Havel a Milano: Un «memorandum» per l’oggi

Angelo Bonaguro

Ritorna in scena Memorandum di Havel, riproposto dal teatro Out Off di Milano. L’opera, scritta nel 1965, si fa beffe del sistema burocratico totalitario con la sua «lingua di legno», ma ne rivela amaramente anche i pericoli: l’incomunicabilità, la lotta e l’adattabilità per ottenere il potere, la perdita dell’io. Temi che ritroveremo nella grande stagione del dissenso.

«Lei è ancora irretito da vecchi pregiudizi, ma deve capire che si tratta di servire una buona causa, è – in fondo – un suo dovere morale». Non è lo spot per l’introduzione della nuova tassa sulla plastica bensì una citazione da La notifica, opera teatrale scritta da Havel negli anni ’60 e che verrà riproposta al teatro Out Off di Milano dal 14 al 24 novembre col vecchio titolo Memorandum (traduzione inesatta che l’opera trascina con sé da anni, secondo il senso generico di «documento» che possiede il termine inglese).

La pièce in dodici quadri è nell’ordine la seconda realizzata per il teatro «Alla ringhiera» con la regia di Jiří Grossman, e messa in scena per la prima volta il 26 luglio 1965. Gli altri due testi sono Festa in giardino del 1963, e Difficoltà di concentrazione del 1968.

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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