9 Ottobre 2018

Il samizdat e la scoperta della persona

Romano Scalfi

Il samizdat è stato l’espressione creativa di una coscienza liberatasi dell’ideologia. Lo spunto originale del Convegno di quest’anno nasce dalla precoce intuizione di padre Scalfi che il samizdat forniva un criterio universale per affrontare ogni crisi.

Il personalismo* non è un riflusso stanco dopo le esperienze disastrose del collettivismo, un riflusso nell’intimo per dimenticare il sociale, nella concezione del samizdat diventa la base su cui edificare la persona e la società intera, la nazione e il mondo.
Non solo il potere sovietico, ma ogni sorta di potere vede nella persona il pericolo numero uno da abbattere, non sempre con i metodi della violenza, a volte e spesso con metodi subdoli, ma per questo non meno efficaci. Il «potere impersonale» come lo chiama Václav Havel, è il potere finalizzato a se stesso, che non tiene conto del bene delle persone e tende sempre, consciamente o inconsciamente, a spersonalizzare la persona perché sia più facilmente sottomessa. Il potere impersonale vuole la persona spersonalizzata, massificata. Dio crea gli unici, il potere la massa. Dio crea gli unici per l’unità, il potere crea la massa per la divisione.

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Romano Scalfi

Sacerdote (1923-2016), nel 1957 ha fondato a Milano il Centro Studi Russia Cristiana, cui ha associato la Rivista “Russia Cristiana” (poi “L’Altra Europa” e “La Nuova Europa”).

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