3 Marzo 2017

«Matilda», pomo della discordia

Marta Dell'Asta

Un film non ancora uscito fa discutere la Russia. L’infuocata diatriba tra laici e ortodossi denuncia un clima polarizzato, dove le idee agiscono come ceppi virali. Ma dove è perso il nesso coi fatti. Una sfida interessante per i cristiani.

0n questi mesi in Russia sono scoppiate accanite discussioni a proposito di un film, Matilda, che nessuno ha visto ma che è diventato pomo della discordia.
Si tratta di un biopic, un film biografico sulla vita di Matylda Krzesińska, famosa ballerina che intrattenne rapporti sentimentali con vari membri della famiglia imperiale russa, compreso l’ultimo zar Nicola II. La vicenda storica ha una base reale ed era già ampiamente nota.
Quello che si è visto finora, dato che l’uscita sugli schermi è stata più volte posposta e forse sarà ad ottobre, è semplicemente il trailer:

due minuti e sei secondi che lasciano intuire un drammone sentimentale con qualche tocco erotico ed esoterico, ma certo insufficienti a capire come sarà il film nel suo complesso.
La campagna promozionale annuncia enfaticamente i «segreti della dinastia Romanov», «l’amore che cambiò la Russia»; di sicuro la produzione non ha lesinato sui mezzi, con meticolose ricostruzioni d’ambiente (un’intera cattedrale del Cremlino rifatta a grandezza naturale), costumi d’epoca copiati ad arte, compresi i gioielli della corona e le decorazioni militari. Una precisione filologica poi vanificata dalla libera mescolanza – come ammette il regista stesso – di fatti reali e fantasia.
Ma attorno a quel poco di concreto che c’è sul piatto, si sono già coagulate opinioni precise e inconciliabili.

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Marta Dell'Asta

Marta Carletti Dell’Asta, è ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si è specializzata sulle tematiche del dissenso e della politica religiosa dello Stato sovietico. Pubblicista dal 1985, è direttore responsabile della rivista «La Nuova Europa».

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