15 Agosto 2022

Il mistero pasquale della morte

Vladimir Zelinskij

Per la festa della Dormizione della Madre di Dio proponiamo un brano del libro di padre Vladimir recentemente uscito in russo, «Sguardo. Sorprendere Cristo nel creato», che medita sul senso cristiano della morte come nascita alla pienezza della vita.

«Chiediamo una fine cristiana della vita, senza dolore,
senza rimorso, placida, e una buona difesa
dinanzi al tremendo tribunale di Cristo»
(invocazione dalla liturgia bizantina)

«Senza rimorso, placida»
La morte non sta semplicemente alla fine della nostra vita. La morte, come si dice giustamente, è parte della nostra esistenza, nella quale si inscrive come quotidiana possibilità e come inevitabilità, come memento mori inscindibile dalla fede viva. Durante ogni liturgia ortodossa si ripete per tre volte la domanda di una «fine cristiana della nostra vita, senza dolore, senza rimorso, placida…».
«Senza rimorso» – mi azzardo qui a proporre la mia interpretazione – significa la domanda che, quando mi incontrerò con Dio che mi attende, «la vergogna non copra il mio volto» (Sal 43,16), che già in questa vita io sappia sottoporre al giudizio del Signore tutta la mia vergogna, tutta la nudità del mio peccato, ricevendo da Lui il perdono.


(foto di apertura: patriarchia.ru)

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Vladimir Zelinskij

Sacerdote ortodosso (del Patriarcato di Mosca) è filosofo, teologo e traduttore. Dal 1991 vive in Italia, ha insegnato lingua e civiltà russa all’Università cattolica di Brescia e di Milano. Ha al suo attivo numerosi testi di teologia e spiritualità.

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