Le chiavi di casa nostra
Anche se scegli l’esilio, un angolo del tuo cuore non può smettere di sperare nel ritorno.
La rivista, nata nel 1960 col titolo “Russia cristiana ieri e oggi”, è stata il primo e fondamentale strumento per diffondere la conoscenza delle ricchezze della tradizione russa. Dagli anni ’60 ha fatto conoscere per la prima volta in Italia il samizdat, l’editoria clandestina espressione della cultura antitotalitaria. Nel 1985 la rivista prende il titolo di “L’Altra Europa”, ampliando i suoi interessi a tutto l’Est. Nel 1992 il periodico diventa “La Nuova Europa”, luogo di dibattito e di confronto sulle problematiche sociali, culturali e religiose del continente.
Dalla Russia un’ignota credente lancia una domanda drammatica, la raccoglie un sacerdote che sta vivendo a sua volta momenti duri. Come andare avanti? Che ne è della comunione ecclesiale quando la Chiesa sembra tradire il Vangelo?
Nell’ottobre del 1923 il grande monastero ortodosso situato su un’isola del Mar Bianco fu trasformato in una nuova istituzione che avrebbe avuto un grande futuro: «campo di lavoro a destinazione speciale». Solženicyn lo chiamò: tumore madre…
Qualsiasi soluzione torna sempre allo stesso punto: usare correttamente la ragione, rispettare la realtà, correre il rischio del confronto con l’altro.
Il 16 novembre a San Pietroburgo è stata condannata a 7 anni di carcere l’artista Aleksandra Skočilenko: aveva sostituito alcuni segnaprezzi di un supermercato con adesivi che riportavano notizie sulle azioni di guerra russe in Ucraina.
Nella vicenda di Lilija Ratner, un’artista ebrea-russa dei nostri giorni, i temi della Storia della salvezza, dell’Olocausto e del GULag si intrecciano in un cammino di sofferenza e di speranza.
Una delle statue che ornano il Ponte Carlo a Praga fu donata da un membro della famiglia Klar, che nell’800 per tre generazioni si occupò gratuitamente dell’educazione e della formazione professionale dei bambini non vedenti. Un’opera che continua ancor oggi.
Una dura lettera – inedita in italiano – di Šalamov a Marija Judina, svela un abisso di incomunicabilità. L’ipersensibilità degli artisti produce una solitudine incapace di riconoscersi nell’altro. Al centro dello scontro la domanda se si abbia o no il diritto di sperare nel bene.
È uscito recentemente il volume Oggetto di sorveglianza. Il KGB contro Sacharov, curato da Memorial. La recensione apparsa sulla rivista «Znamja» rievoca efficacemente l’atmosfera degli ultimi decenni sovietici e il «potere dei senza potere» rappresentato dai dissidenti.
Padre Andrej, che è stato di recente ospite al convegno di Seriate, scrive per annunciare che lascia la parrocchia russa di Madrid. Spiegando con pacato dolore le minacce che lo sovrastano, mette il futuro nelle mani di Dio.
Anche se scegli l’esilio, un angolo del tuo cuore non può smettere di sperare nel ritorno.
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia.
Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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