A proposito di manipolazioni
Il modo in cui si cercò di usare Puškin sotto Stalin presupponeva la preventiva distruzione della cultura. Un monito per l’oggi.
La rivista, nata nel 1960 col titolo “Russia cristiana ieri e oggi”, è stata il primo e fondamentale strumento per diffondere la conoscenza delle ricchezze della tradizione russa. Dagli anni ’60 ha fatto conoscere per la prima volta in Italia il samizdat, l’editoria clandestina espressione della cultura antitotalitaria. Nel 1985 la rivista prende il titolo di “L’Altra Europa”, ampliando i suoi interessi a tutto l’Est. Nel 1992 il periodico diventa “La Nuova Europa”, luogo di dibattito e di confronto sulle problematiche sociali, culturali e religiose del continente.
Nella storia europea ci siamo trovati spesso in vicoli ciechi, ma ogni volta si è arrivati a fare il passo giusto per ricominciare…
Patriottismi e sovranismi che si fanno eco da un capo all’altro d’Europa. In Russia il patriottismo è oggi un nervo scoperto per gli ortodossi. E dunque, Cristo era un patriota? Il commento di Uminskij alla presentazione del libro di padre Andrej Kordočkin, A Cesare quel che è di Cesare, presso la Biblioteca dello Spirito a Mosca. Una vera provocazione.
La sinistra, usando come arma di ricatto il sostegno al governo di minoranza, sta spingendo per emendare la legge che dal 2013 vincola lo Stato ceco a risarcire le Chiese per gli scempi subiti in epoca comunista. Tassando i risarcimenti e cambiando così gli accordi in modo unilaterale.
Il valore chiave di Solženicyn per l’autocoscienza russa, e non solo russa, in un commento di padre Scalfi a un testo del 1990. Già si annunciavano dei punti di crisi che trovano oggi piena conferma nella realtà attuale. Primo fra tutti il nazionalismo.
Nel dicembre 1938 il mondo perdeva uno dei suoi maggiori poeti, e non lo sapeva. In un lager dell’Estremo oriente sovietico moriva Osip Mandel’štam. Della sua memoria, sopravvissuta a stento, siamo debitori alla moglie Nadežda. Un patrimonio tutto da scoprire.
Ricordiamo la grande figura di Olivier Clément nel decennale della scomparsa. Figlio del libero pensiero e della sua crisi, scoprì la fede attraverso il fascino della libertà dello Spirito descritta dai pensatori russi: «Solo lo Spirito è rivoluzionario… Tutti i problemi sono in fondo religiosi» (Berdjaev).
Un grande scrittore russo ci ha lasciati, senza grandi celebrazioni ufficiali. Andrej Bitov ha cantato il passato senza mistificarlo, ha difeso il presente senza risentimenti. Ha ammirato sconfinatamente Dio e la sua creazione, compresa la letteratura.
tratto da «La Nuova Europa», 1/1998 (277), pag. 5
La cultura russa quella delle origini e quella dell’epoca d’oro a cavallo tra lo scorso e questo secolo ha molto da dire a noi occidentali. Un rapido ma non superficiale excursus su unitotalità e sobornost’, cultura e trasfigurazione. In compagnia di Solov’èv, Berdjaev, Bulgakov..
tratto da «La Nuova Europa», 2/1995 (260), pag. 41
Sorta «dalla tenebra dei «boschi, dal fango delle «paludi» per volontà dello zar Pietro il Grande nel 1702, San Pietroburgo – il cui nome fu scelto in onore dell’apostolo Pietro, patrono dello zar-costituiva originariamente l’avamposto militare russo contro la potenza politica ed economica svedese.
Il modo in cui si cercò di usare Puškin sotto Stalin presupponeva la preventiva distruzione della cultura. Un monito per l’oggi.
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia.
Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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