15 Marzo 2016

Varlam Šalamov: vivere o scrivere. Viaggio documentario

Redazione

e-book gratuito, pp. 128
patrocinato da Memorial Italia e Literaturhaus Berlin
realizzato grazie al Co-Lab dell’Università di Parma

Da qualche giorno è disponibile online, in modalità open access, il libro Varlam Šalamov: vivere o scrivere. Viaggio documentario, un’opera che ripercorre la vita dell’autore dei Racconti di Kolyma. Il libro, pubblicato sotto il patrocinio di Memorial Italia e della Literaturhaus Berlin e realizzato grazie al Co-Lab dell’Università di Parma, propone innanzitutto i materiali dell’omonima mostra dedicata a Šalamov che l’anno scorso ha toccato varie città italiane. Vengono qui ripercorse le tappe principali della vita dello scrittore: l’infanzia, passata nella città di Vologda insieme alla famiglia; gli studi a Mosca e il primo arresto; l’esperienza come giornalista, i successivi arresti; la detenzione nella Kolyma e la riflessione sulla letteratura; la lotta per la memoria dell’esperienza del Gulag e gli ultimi anni di malattia. Ogni fase della vita di Šalamov viene presentata attraverso un breve testo introduttivo, poesie (nella traduzione di A. Dioletta Siclari) o brani di racconti e una serie di fotografie, anche inedite, che permettono al lettore di avere un quadro completo dell’epoca in cui visse l’autore.
Accanto ai materiali fotografici, questo ebook presenta alcuni materiali audio e video: il documentario sulla vita dell’autore Alcune delle mie vite di A. Spiridova (in russo, con sottotitoli in inglese); il film L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov, uno dei classici della cinema muto, realizzato nel 1929; il documentario Varlam Šalamov. L’esperienza di un giovane (in russo, con sottotitoli in inglese) di P. Pečenkin sull’esperienza del Gulag. Un contributo preziosissimo è poi una registrazione del 1965 in cui è possibile ascoltare la voce dello stesso Šalamov che legge il suo racconto Lo scoiattolo.
A corredare il libro, il lettore potrà anche trovare, oltre alla breve introduzione di Maria Candida Ghidini, due interessanti saggi di Sergio Rapetti e di Irina Ščerbakova. Il saggio di Rapetti, traduttore italiano dei Racconti di Kolyma, propone un’analisi della rappresentazione dell’uomo nell’opera di Šalamov: uomo senza speranza, nell’inferno gelato della Kolyma, ma anche uomo rinato, che riesce nonostante tutto a ritrovare la propria umanità. Il saggio mostra chiaramente quale sia per Šalamov il rapporto fra la scrittura e la vita: lo scrittore si impegna a far rivivere nei suoi racconti la memoria delle vittime del Gulag, ma per farlo ha bisogno che la sua scrittura sia attendibile, significativa. Ha bisogno cioè di far rivivere, attraverso la scrittura, l’emozione provata. In questo senso per Šalamov non c’è opposizione fra il vivere e lo scrivere: l’unica scrittura possibile è quella che parte dalla vita e che tenta di conservare viva la memoria degli eventi. E alla memoria è dedicato anche il saggio di Irina Ščerbakova, direttrice del Centro di Studi sulla Storia Orale dell’Associazione Memorial, che sviluppa un’interessante riflessione sull’immagine che i ragazzi russi di oggi hanno della storia sovietica e sul ruolo della memoria – famigliare e storica – nella Russia di oggi.
Questo ebook rappresenta dunque un’opera estremamente originale, che, anche grazie al suo carattere multimediale e alla sua accessibilità, può essere rivolta a un pubblico molto variegato. Non si rivolge infatti solo a esperti e appassionati di letteratura russa, ma può essere facilmente impiegata nelle scuole e nelle università per conoscere la figura di Šalamov, insieme con gli eventi che hanno caratterizzato la storia sovietica, e per approfondire un discorso sull’importanza della conservazione della memoria così fondamentale anche ai nostri giorni.

Lilia Catanai

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